
Secondo i dati raccolti da Eurostat, nel 2023 il 6,4 % degli alunni delle scuole primarie dell’UE stava imparando due o più lingue straniere. Questa quota è aumentata di 1,8 punti percentuali (pp) rispetto al 2013.
Inoltre i dati mostrano che tra il 2013 e il 2023 le quote sono aumentate in quindici paesi dell’UE, anche se modestamente. Gli incrementi più elevati sono stati registrati in Lettonia (+22,1 pp) e in Finlandia (+15,2 pp). Al contrario, in otto paesi dell’UE le quote sono diminuite, in modo più significativo in Polonia (-6,5 pp).
Il Lussemburgo è stato l’unico paese dell’UE in cui la maggior parte degli alunni delle scuole primarie (78,9%) ha imparato due o più lingue straniere. Questa quota è stata molto più alta che negli altri paesi UE, quali ad esempio la Lettonia (37,0%), la Grecia (35,5%) o l’Italia (2,6%).
Al livello delle scuole secondarie di primo grado invece, nel 2023 il 59,5% degli alunni stava imparando due o più lingue straniere. Rispetto al 2013, questa quota è aumentata leggermente dal 58,4%.
La Finlandia ha ottenuto la quota più alta tra i paesi dell’UE, con il 97,8%. Anche Grecia, Italia, Malta, Estonia, Romania e Portogallo hanno registrato quote elevate, comprese tra il 96,6% e il 93,2%. Le percentuali più basse sono state osservate invece in Irlanda (5,4%), Ungheria (6,1%) e Austria (7,6%).
Rispetto al 2013, la percentuale di alunni delle scuole medie che imparano due o più lingue straniere è aumentata in undici paesi dell’UE, ed è diminuita in sedici paesi dell’UE, con diminuzioni che variano tra -42,8 punti percentuali in Polonia e -1,0 punti percentuali in Romania.
Per approfondire: Alunni dell’UE che imparano più lingue