Attuazione normative UE: Italia maglia nera

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La Commissione europea ha pubblicato il trentesimo Rapporto annuale sullo stato di attuazione delle normative UE: a livello comunitario emerge il dato di un’Europa più attenta con un numero di infrazioni aperte a carico dei 28 più che dimezzato, sceso dal 2009 al 2012, da 2.900 a 1.343 casi.

Il nostro Paese è però maglia nera delle infrazioni con il numero più elevato di procedure in corso (99): in media la Commissione europea ci ha richiamato al rispetto delle normative comunitarie tre volte al mese. Dopo di noi Belgio, Spagna (rispettivamente 92 e 91 procedure aperte) e a seguire Polonia (82) e Grecia (81).

L’Italia si aggiudica anche il record negativo di procedure d’infrazione aperte per trasposizione tardiva delle norme Ue, 36 casi, seguita da Portogallo e (34) e Ungheria (26). Fanno si che l’Italia sia il Paese più indisciplinato il mancato recepimento delle direttive, l’attuazione incompleta delle normative, gli inadempimenti e i ritardi.

Questi numeri trovano conferma anche nel totale dei reclami presentati alla Commissione direttamente dai cittadini nel corso del 2012: l’Italia si aggiudica 438 denunce delle 3.143 complessive. Seguono la Spagna (306) e terza la Francia (242) .

Il rapporto mette in luce anche i Paesi più virtuosi, quelli ciò che si adeguano alle normative comunitarie nei tempi e nelle modalità richiesti: Lettonia, Lituania ed Estonia (solo 20, 22 e 24 i casi aperti a fine anno scorso).

I settori in cui gli Stati membri sono stati poco “diligenti” nell’applicare la legislazione europea riguardano, al 60% delle procedure d’infrazione, l’ambiente, i trasporti, la tassazione e il mercato interno.

L’intero rapporto con tutti i dati è disponibile cliccando qui

 

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