Assegnato il premio CESE per la società civile all’associazione italiana Animenta

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Lo scorso 7 marzo sono stati assegnati diversi premi dal Comitato Economico e Sociale Europeo, a diversi soggetti che promuovono la salute mentale su scala europea. Tra questi, Animenta è un’associazione italiana non profit, che ha ricevuto il prestigioso riconoscimento dal CESE, per il suo progetto “Telling Stories for Good” [“Raccontare storie che fanno bene”]. L’attività progettuale di Animenta ha avuto come principale obiettivo quello di rimuovere la stigmatizzazione sociale dei disturbi alimentari. Questa è infatti una patologia, che oggi affligge più di 55 milioni di persone in tutto il mondo, molte delle quali adolescenti.

Con l’iniziativa “Telling Stories for Good”, Animenta ha cercato di riscrivere le narrazioni, attualmente esistenti nella società di oggi, rendendole meno stereotipate e cercando di trasmettere meglio le sofferenze di cui soffrono queste particolari categorie di malati.

Il Comitato Economico e Sociale Europeo ha premiato altre associazioni di altri Paesi membri, per il loro impegno nella società civile per la salute mentale, in particolare per la promozione di spazi di confronto e di inclusione per persone fragili, in solitudine, bisognose.

Il CESE aveva lanciato il confronto tra le organizzazioni della società civili, nel mese di luglio 2023, proprio riconoscendo il ruolo cruciale, svolto da tali entità, nella cura e nella prevenzione dei disturbi mentali. L’associazione irlandese Third Age Foundation è stata la vincitrice del primo premio di questa edizione, grazie ad un’iniziativa volta ad aiutare le persone in solitudine in età avanzata.

Il Presidente del CESE, Oliver Röpke; ha dichiarato: “Mi congratulo vivamente con i vincitori e con tutti i candidati, che hanno partecipato all’edizione di quest’anno del Premio per la società civile. Le loro attività, a favore della salute mentale, sono una vera fonte di ispirazione e dovrebbero trovare riconoscimento anche a livello di Unione europea.”

Per ulteriori informazioni: il comunicato del CESE

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