L’Europa è il continente che si sta surriscaldando più in fretta e l’UE e i suoi Paesi membri non sembrano in grado di mettere in campo delle contromisure efficaci.
Come reso evidente negli ultimi anni e recentemente, in Europa caldo estremo, siccità, incendi boschivi e inondazioni sono destinati ad acuirsi anche in base agli scenari più ottimistici in materia di riscaldamento globale e a incidere sulle condizioni di vita in tutto il continente. Soprattutto, la temperatura dell’aria di superficie è aumentata a dismisura: nel nostro continente, infatti, la media degli ultimi cinque anni è stata di 2,2 °C in più rispetto all’epoca preindustriale e il fenomeno procede a velocità doppia rispetto al resto del mondo.
Ad oggi, l’Unione Europea e i suoi Stati membri non sembrano avere gli strumenti (e, forse, la volontà) per provare a contrastare efficacemente i rischi climatici, come reso evidente dalla prima valutazione europea dei rischi climatici (European Climate Risk Assessment, EUCRA) portata avanti dall’Agenzia Europea dell’Ambiente (AEA) e pubblicata l’11 marzo scorso. La valutazione, nata con l’idea di fornire un contributo all’individuazione delle priorità politiche in materia di adattamento ai cambiamenti climatici e in supporto ai settori sensibili al clima, sottolinea come in Europa, molto spesso, le politiche e gli interventi di adattamento non tengono il ritmo con la rapida evoluzione dei suddetti rischi. In particolare, ciò che si evince dal documento è che l’Europa si trova di fronte a rischi climatici urgenti che si acuiscono più rapidamente di quanto le società e la politica riescano a prepararsi. Secondo l’AEA, affinché si inverta la tendenza, è necessario che i responsabili politici europei e nazionali agiscano immediatamente e in stretta cooperazione con interventi, in molti casi urgenti, volti a limitare i rischi climatici.
Per provare a far fronte a questa situazione e per rispondere ai propri cittadini (secondo un’indagine Eurobarometro dell’anno scorso, il 77% degli europei considera i cambiamenti climatici un problema molto serio), la Commissione europea, il giorno dopo la pubblicazione dell’EUCRA, ha presentato una comunicazione sulla gestione dei rischi climatici in Europa. All’interno della comunicazione, la Commissione invita l’Unione e tutti gli Stati membri ad agire su tutti i livelli per elaborare e attuare politiche di prevenzione e di preparazione in grado di salvare vite umane, ridurre i costi e proteggere la prosperità in tutta l’UE. In particolare, il documento individua quattro linee d’intervento: rafforzare la governance, attraverso una più stretta cooperazione a livello nazionale, regionale e locale per garantire la disponibilità di conoscenze e risorse trasversali; potenziare gli strumenti per responsabilizzare e meglio informare i titolari dei rischi; fare leva sulle politiche strutturali, mediante una migliore pianificazione territoriale e ad interventi mirati e concreti; creare le giuste condizioni per i finanziamenti, sia pubblici che privati, a favore della resilienza ai cambiamenti climatici.
Per saperne di più: il comunicato della Commissione e il rapporto dell’AEA