APICE per la Giornata Mondiale del Rifugiato #withRefugees

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ll rifugiato è colui “che temendo a ragione di essere perseguitato per motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza ad un determinato gruppo sociale o per le sue opinioni politiche, si trova fuori del Paese di cui è cittadino e non può o non vuole, a causa di questo timore, avvalersi della protezione di questo Paese; oppure che, non avendo cittadinanza e trovandosi fuori del Paese in cui aveva residenza abituale a seguito di tali avvenimenti, non può o non vuole tornarvi per il timore di cui sopra”.

Articolo 1A della Convenzione di Ginevra del 1951 relativa allo status dei rifugiati.

Il 20 giugno si celebra la Giornata Mondiale del Rifugiato indetta dalle Nazioni Unite e APICE vuole invitare a riflettere, fornendo alcuni dati oggettivi, su quella parte di umanità costretta ad abbandonare la propria terra d’origine, la propria famiglia e parte della propria identità più profonda.

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I rifugiati nel mondo – UNHCR – Giugno 2016

Si stimano siano 21.3 milioni i rifugiati nel mondo di cui l’86% rifugiati nei Paesi più poveri. L’Unione Europea conta 500 milioni di abitanti distribuiti in 28 paesi, nessuno tra questi risulta essere tra i paesi che ospitano il maggior numero di rifugiati: Giordania al primo posto, seguita da Ethiopia, Iran, Libano, Pakistan e Turchia.

Secondo un rapporto dell’UNHCR sono 1.19 milioni i posti necessari per il reinsediamento nel 2017. La previsione di 1.19 milioni rappresenta un incremento del 72 per cento rispetto alle necessità di 691mila persone calcolate nel 2014, prima che iniziasse il programma di reinsediamento su vasta scala dei rifugiati siriani.

Spesso per molti di loro il sogno europeo rappresenta l’inizio di una nuova vita e la speranza di un futuro più umano. In questo contesto l’accordo sui migranti stipulato tra Europa e Turchia il 18 marzo scorso viene accusato di violare il diritto internazionale: una violazione senza precedenti del diritto europeo alla protezione internazionale e della Convenzione di Ginevra sulla protezione dei rifugiati.

Secondo i dati ufficiali dell’UNHCR si stima che nel mediterraneo nel 2016:

  • ad oggi 211.563 persone sono arrivate via mare, 1.015.078 nel 2015.
  • 87% delle persone che arrivano via mare provengono dai seguenti Paesi : 38% Siria, 20% Afghanistan, 12% Iraq, 3% Pakistan, 3% Eritrea, 3% Nigeria, 2% Iran, 2% Gambia, 2% Somalia, 2% Guinea.
  • nel mese in corso (giugno 2016) sono arrivati in Italia 4.827 profughi e in Grecia 751. Da inizio anno 52.637 in Italia, 157.574 in Grecia
  • le persone arrivate in Italia sono per il 73% rappresentati da uomini, 19% donne e 32% da bambini.

E’ possibile monitorare i flussi di rifugiato e migranti che tentano di raggiungere l’Europa attraverso il mediterraneo direttamente a questo link.

Qui di seguito riportiamo parte del comunicato stampa di Amnesty International sui progressi descritti nel secondo rapporto della Commissione:

“La Commissione europea ha affermato che l’attuazione dell’accordo Ue-Turchia sta dando dei risultati. I risultati sono questi: migliaia di persone bloccate in condizioni disastrose in Grecia, rifugiati rispediti a forza in Siria dal confine della Turchia, siriani a rischio di essere rimandati dalla Grecia in Turchia. Risultati, certo, ma nessuno di cui essere orgogliosi. L’accordo Ue-Turchia è un duro colpo alla reputazione mondiale dell’Ue come attore globale dei diritti umani, difficilmente un modello da seguire per la politica estera dell’Ue”.

Sul fronte opposto invece la Commissione europea che il 15 giugno 2016 ha presentato il Secondo Rapporto della Commissione Europea sull’accordo UE – Turchia in cui dichiara:

“Il numero dei migranti che tentano di passare illegalmente dalla Turchia alla Grecia è drasticamente diminuito rispetto alle settimane precedenti l’accordo (si è passati da una media di 1700 a settimana a 47). Questo fa pensare che il modello di business dei trafficanti possa essere smantellato e che le persone bisognose di protezione possano beneficiare di canali di reinsediamento legali.

(…) Dal 20 marzo, 462 migranti (tra cui 31 siriani), cui era stata respinta la richiesta d’asilo, sono stati rispediti in Turchia, conformemente al diritto europeo e internazionale e nel pieno rispetto del principio di non respingimento.

Per quanto riguarda i ricollocamenti, il rapporto indica che sulle 160.000 persone concordate nel settembre scorso per la fine del 2017 “(…)sono state trasferite solo 2.280 persone (1.503 dalla Grecia e 777 dall’Italia) (…)”

Firma l’appello: “Rifugiati intrappolati in Grecia: vergogna dell’Europa”:
http://www.amnesty.it/grecia-crisi-umanitaria-migranti

APICE #withRefugees – i nostri editoriali:

Migranti: per l’UE una prova di verità

L’ Accordo UE-Turchia sui rifugiati sotto i riflettori di Amnesty International

Turchia – UE: un accordo sulla pelle dei migranti

 

 

 

 

 

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