Allargamento UE: la valutazione della Commissione sui progressi dei Paesi candidati

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La Commissione europea ha adottato una comunicazione sulla politica di allargamento dell’UE e il pacchetto allargamento 2020 in cui vengono valutati l’attuazione delle riforme fondamentali nei Balcani occidentali e in Turchia e gli orientamenti sulle prossime tappe per la futura adesione  all’UE. La comunicazione della Commissione dal titolo “Rafforzare il processo di adesione – Una prospettiva europea credibile per i Balcani occidentali”, valuta infatti, Paese per Paese i progressi principali compiuti:  dallo Stato di diritto alla cultura giudiziaria, spesso rallentati della mancanza di volontà politica, dalla lotta alla corruzione alla libertà di espressione al pluralismo dei media.

Nell’insieme la valutazione non registra particolari progressi anche se esistono significative differenze fra i Paesi.  La Commissione per la prima volta valuta infatti l’equilibrio complessivo dei negoziati di adesione con il Montenegro e la Serbia e propone la via da seguire. Sull’Albania e la Macedonia del Nord, l’Europa ha confermato ulteriori progressi nelle riforme di questi stati e attende le prime conferenze intergovernative. La Bosnia Erzegovina ha adottato solo alcune misure rispetto alle 14 priorità fondamentali contenute nel parere della Commissione, mentre in Kosovo sono stati compiuti progressi limitati in relazione alle riforme connesse all’UE.

La Commissione ha inoltre adottato un piano economico e di investimenti di 9 miliardi di Euro per i Balcani Occidentali con l’obiettivo di sostenere la ripresa a lungo termine della regione, una transizione verde e digitale (in particolare sono state presentate delle linee guida per l’attuazione dell’agenda verde per la regione), lo sviluppo della competitività  sostenibile, la crescita inclusiva e  l’integrazione regionale.

La relazione annuale europea riguarda anche l’attuazione delle riforme fondamentali in Turchia. Tuttavia i negoziati con lo stato sono giunti a un punto morto dopo le regressioni da parte del paese in materia di democrazia, Stato di diritto, diritti fondamentali e indipendenza del potere giudiziario. Inoltre la politica estera turca si mostra sempre più in contrasto con le priorità europee. I dialoghi tuttavia continuano, soprattutto in materia di immigrazione, nonostante le recenti tensioni alla frontiera greco-turca.

Per saperne di più: le priorità di riforma, il piano di ripresa

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