Aiuti umanitari e allo sviluppo: nuovi fondi dall’UE

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A margine del 22º vertice UE-Ucraina svoltosi il 6 ottobre scorso a Bruxelles, il Commissario europeo per il vicinato e l’allargamento, Olivér Várhelyi, ha firmato insieme al vice primo ministro ucraino per l’integrazione europea ed euro-atlantica, Olga Stefanishyna, tre programmi del valore complessivo di 60 milioni di euro per migliorare ulteriormente la resilienza del paese in vista dell’imminente inverno e affrontare l’impatto socioeconomico della pandemia di COVID-19 nelle regioni orientali e meridionali dell’Ucraina. Il programma mira a migliorare i servizi per i cittadini, la sanità e la lotta contro la disinformazione.

Gli aiuti fanno parte del programma “Eu4resilientregions”, che mira a migliorare la resilienza dell’Ucraina orientale e meridionale agli impatti negativi del conflitto in corso. Inoltre, il programma “Strumento per la società civile” di 20 milioni di euro aiuterà le organizzazioni della società civile a partecipare al processo decisionale e alla vita pubblica. Infine, il programma “Pacchetto climatico per un’economia sostenibile” di 10 milioni di euro sosterrà l’Ucraina nella ristrutturazione dei suoi settori economici chiave, verso un’economia a basse emissioni di carbonio.

Inoltre, il 9 ottobre 2020 la Commissione europea ha proposto un pacchetto di 823 milioni di euro nell’ambito del Fondo di solidarietà dell’UE (FSUE). Il pacchetto di aiuti è suddiviso nelle seguenti componenti:

– €683,7 milioni per aiutare la Croazia ad affrontare gli effetti devastanti del terremoto di Zagabria di marzo 2020.
– Oltre 7 milioni di euro per assistere la Polonia nei suoi sforzi di ricostruzione a seguito delle inondazioni nel Podkarpackie di giugno scorso.

– Un anticipo di 132,7 milioni di euro a favore di Germania, Irlanda, Grecia, Spagna, Croazia, Ungheria e Portogallo in seguito alla loro richiesta di assistenza per affrontare l’epidemia di coronavirus e i suoi effetti.

Il Parlamento europeo e il Consiglio dovranno approvare la proposta della Commissione. Una volta adottata, l’aiuto finanziario potrà essere erogato. La Commissione sta attualmente procedendo alla valutazione delle domande ricevute.                

Il FSUE sostiene gli Stati membri dell’UE e i paesi in via di adesione offrendo sostegno finanziario in caso di gravi catastrofi naturali e, a partire da quest’anno, in caso di emergenze sanitarie. Dalla sua creazione nel 2002, il Fondo ha mobilitato oltre 5,5 miliardi di euro è stato attivato in più di 90 eventi catastrofici, quali inondazioni, incendi boschivi, terremoti, tempeste e siccità. 

Come parte della risposta eccezionale dell’UE all’epidemia di coronavirus, il campo di applicazione del FSUE è stato esteso alle principali emergenze sanitarie e il livello massimo degli anticipi è stato portato da 30 a 100 milioni di euro.

Per approfondire: il summit UE-Ucraina, gli aiuti umanitari all’Ucraina, le proposte di stanziamento per il Fondo europeo di solidarietà

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