“Agire insieme”: l’UE al vertice del G8

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Si svolgerà il 18 e il 19 maggio a Camp David (Stati Uniti) il vertice del G8 di quest’anno sul tema “Agire insieme”, presieduto dal Presidente americano Obama: l’Unione Europea, membro del G8, sarà rappresentata dal Presidente della Commissione Barroso e dal Presidente del Consiglio Europeo Van Rompuy.

L’UE parteciperà attivamente al vertice di Camp David contribuendo alla ricerca di soluzioni comuni alle sfide mondiali più urgenti: economia mondiale in primis, sicurezza alimentare, energia e clima, sviluppi regionali e politici e questioni relative alla sicurezza.

Il Presidente José Manuel Barroso ha rinnovato l’impegno dell’UE “ad affrontare le sfide mondiali in modo responsabile e solidale, nel G8 e in altre sedi” ricordando come sia “fermamente decisa a mantenere la rotta nell’attuare la sua strategia globale di uscita dalla crisi e ripristino della crescita… basandosi principalmente su due elementi: finanze pubbliche sane e misure a favore della crescita”.

Accanto alle questioni economiche, il Presidente della Commissione Barroso e il Presidente del Consiglio Europeo Van Rompuy insisteranno sulla necessità di un’azione urgente e incisiva in ambito ONU per ridurre le emissioni di CO2 e le altre emissioni di gas serra affinchè si possa raggiungere gli obiettivi concordati a livello internazionale. I due Presidenti sosterranno inoltre la centralità conferita dal G8 agli sviluppi regionali e politici e alle questioni relative alla sicurezza, sopratutto per quanto riguarda la transizione economica in Afghanistan dopo il 2014 e il partenariato di Deauville varato al vertice del G8 del 2011.

Per ciò che concerne la sicurezza alimentare, problema cruciale alla quale durante il summit sarà dedicata particolare attenzione, l’Unione auspica “un consolidamento dei progressi già compiuti nel settore che hanno contributo, dal 2008 ad oggi, a sostentare più di 50 milioni di persone in 50 paesi di tutto il mondo attraverso più di 200 progetti”. I due Presidenti si faranno poi portavoce di quanti necessitano ancora di un “sostegno immediato, affichè la Comunità internazionale crei sistemi agricoli resilienti nell’ambito della risposta a lungo termine al problema della fame nel mondo, anche attraverso investimenti più consistenti, ma responsabili, del settore privato nell’agricoltura”.

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