Agenda europea sulle migrazioni: la Commissione invita ad ulteriori sforzi da parte degli Stati membri

La Commissione europea ha recentemente adottato quattro relazioni sui progressi compiuti nella gestione dei flussi migratori

2011

La Commissione europea ha adottato il 6 settembre quattro relazioni sui progressi compiuti nella gestione dei flussi migratori.

La prima relazione riguarda la ricollocazione e il reinsediamento. Da quando il meccanismo di emergenza è iniziato, l’andamento positivo delle ricollocazioni prosegue e si conferma l’accelerazione osservata nel 2017, con una media di 2.300 trasferimenti al mese in quasi tutti gli Stati membri. A oggi sono state ricollocate quasi 28.000 persone (19.244 dalla Grecia e 8.451 dall’Italia), tuttavia si rende necessario un impegno costante da parte di tutti, visto che migliaia di persone devono ancora essere ricollocate dalla Grecia e che l’Italia vede l’arrivo quotidiano di nuovi richiedenti.

La seconda relazione concerne la Dichiarazione UE-Turchia, che produce costantemente risultati concreti e svolge un ruolo fondamentale nel garantire una gestione efficace dei flussi migratori lungo la rotta del Mediterraneo orientale. Nonostante un leggero aumento degli arrivi durante l’estate, il numero di attraversamenti giornalieri dalla Turchia verso le isole si assesta su una media di 75 arrivi giornalieri. In generale, da quando la Dichiarazione è diventata operativa, gli arrivi sono diminuiti del 97%. e si è mantenuto il significativo calo del numero di vite umane perse nel Mar Egeo.

La terza relazione è dedicata alla guardia di frontiera e costiera europea. L’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera ha avviato due operazioni supplementari per aiutare la Spagna nel Mar Mediterraneo. Il numero totale di agenti attualmente impegnati sul terreno a sostegno degli Stati membri si attesta a 1.700, anche se va segnalato che si registra una carenza di risorse umane e che non sono pervenuti nuovi contributi di mezzi tecnici per le riserve di reazione rapida.

La quarta e ultima relazione riguarda, infine, la rotta del Mediterraneo centrale. Le misure messe in atto lungo la rotta del Mediterraneo centrale con i partner africani hanno fatto registrare i primi concreti risultati. Il numero di morti in mare è diminuito sensibilmente durante i mesi estivi e parallelamente si è ridotto in larga misura il numero di migranti che attraversano la rotta del Mediterraneo centrale. L’Unione Europea, che ha l’obiettivo di ridurre l’arrivo di migranti, di salvare vite umane e di smantellare il modello di attività degli scafisti e dei trafficanti, desidera lavorare in partenariato con i Paesi terzi per combattere le cause profonde delle migrazioni.

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