A Vienna nuovi colloqui sul Kosovo

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Ha preso il via a Vienna una nuova tornata di colloqui sul futuro status del Kosovo, la provincia serba a maggioranza albanese che reclama l’indipendenza, contro la volontà   delle autorità   di Belgrado. Al negoziato prendono parte i rappresentanti dell’UE (Wolfgang Ischinger), degli USA (Frank Wisner) e della Russia (Alexander Bozan-Chartschenko), che hanno dapprima avviato colloqui con la delegazione albanese-kosovara cui seguiranno incontri con la delegazione serba, mentre non sono previsti al momento colloqui diretti fra serbi e kosovari.
Il Kosovo è rappresentato a Vienna da tutti i suoi massimi dirigenti: il presidente Fatmir Sejdiu, il premier Agim Ceku e il presidente del Parlamento Kolj Berisha, oltre ai leader dell’opposizione Hashim Tach e Veton Surroi. La Serbia ha invece inviato una «delegazione politica», dal momento che le autorità   di Belgrado considerano inaccettabile il piano messo a punto dal negoziatore dell’ONU, Martti Ahtisaari, che prevede l’indipendenza del Kosovo sotto sorveglianza internazionale. Dal canto loro, le autorità   kosovare ritengono l’indipendenza una condizione irrinunciabile, mentre l’ipotesi di una divisione del Kosovo è stata bocciata da entrambe le parti.
Il rappresentante dell’UE, il diplomatico tedesco Ischinger, si è detto moderatamente fiducioso che possano essere fatti progressi, escludendo inoltre una divisione del Kosovo. Meno ottimista il diplomatico austriaco Albert Rohan, vice di Ahtisaari, secondo il quale l’unica speranza è che una delle parti in causa presenti una nuova proposta.

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