Cambiamenti climatici: al via la Conferenza di Poznaàƒâ€¦à¢â‚¬Å¾

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Ha preso il via a Poznaàƒâ€¦à¢â‚¬Å¾, in Polonia, la Conferenza organizzata sotto l’egida dell’ONU che fino al 12 dicembre prossimo cercherà   di far avanzare i negoziati sul regime multilaterale relativo al clima oltre il 2012 (post Kyoto), in vista della Conferenza di Copenaghen del dicembre 2009.
Ai vari incontri previsti nell’ambito della Conferenza di Poznaàƒâ€¦à¢â‚¬Å¾ parteciperanno circa 10.000 addetti ai lavori provenienti da 170 Paesi. Gli eventi principali saranno due riunioni degli organi sussidiari incaricati di applicare la Convenzione-quadro delle Nazioni Unite e il protocollo di Kyoto sul mutamento climatico, due riunioni ministeriali di tutti gli Stati che hanno ratificato la Convenzione e di quelli che hanno ratificato il Protocollo di Kyoto e, infine, due riunioni dei gruppi di lavoro specificamente preposti all’elaborazione del quadro d’azione internazionale relativo al clima oltre il 2012.
Si ricorda che due anni fa, nel dicembre 2007, la Conferenza di Bali avviಠun ciclo di negoziati per giungere ad un nuovo accordo internazionale, dal momento che il primo periodo di impegni internazionali sul clima, aperto dal Protocollo di Kyoto, giunge a termine nel 2012.
La Conferenza di Poznaàƒâ€¦à¢â‚¬Å¾ rappresenta quindi la tappa intermedia di questo ciclo di due anni che si concluderà   a Copenaghen nel dicembre 2009 e dovrebbe contribuire a mantenere vivo il fervore politico rispetto ad un nuovo ambizioso accordo per la salvaguardia dell’ambiente. Al fine di far avanzare i negoziati, un primo documento di sintesi di tutte le proposte presentate dopo Bali permetterà   di redigere a Poznaàƒâ€¦à¢â‚¬Å¾ un testo di negoziato che sarà   discusso in occasione delle riunioni del 2009. Si terranno tre workshop specifici sull’intenzione condivisa di un nuovo regime relativo al mutamento climatico, sulla gestione del rischio nonchà© sulla ricerca e sviluppo di nuove tecnologie. Infine, la Conferenza di Poznaàƒâ€¦à¢â‚¬Å¾ sarà   l’occasione di proseguire la riflessione sulla struttura finanziaria internazionale della lotta contro il mutamento climatico.
L’UE svolge un ruolo importante in questi negoziati e ha sempre cercato di essere esemplare sia nell’attuazione degli impegni sottoscritti a Kyoto sia nel rispetto dei suoi obiettivi a medio e lungo termine, in particolare nell’ambito del pacchetto energia-clima. Anche nel nuovo piano straordinario anti-crisi la Commissione europea ha sottolineato l’importanza di una «crescita pulita», rilanciando gli sforzi per affrontare i cambiamenti climatici creando al tempo stesso posti di lavoro, ad esempio tramite investimenti strategici in edifici e tecnologie efficienti sul piano energetico.
In controtendenza si segnala invece ancora una volta il governo italiano, che dopo la forte opposizione alle misure del cosiddetto «20-20-20» per la riduzione delle emissioni a effetto serra ha ora deciso di limitare fortemente gli sgravi fiscali finora in vigore per imprese e cittadini che attuano interventi di riqualificazione energetica e ristrutturazioni edilizie a fini ambientali.

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