Secondo le ultime misurazioni pubblicate da EUROSTAT nel 2014 il numero di notti di permanenza in strutture turistiche dell’UE (che include le notti passate per motivi di lavoro o piacere sia da residenti sia da non residenti) ha raggiunto il nuovo record di 2,7 miliardi, con un incremento dell’1,7% rispetto al 2013.
Dopo un forte aumento causato dallo scoppio della crisi economica, negli ultimi 5 anni si è verificato un costante aumento del numero di notti di permanenza: questa tendenza è osservata per i pernottamenti sia di residenti sia di non residenti. Nel 2014, Francia (403 milioni di notti, – 1.2% rispetto al 2013) e Spagna (401 milioni, +3.1%) si sono riconfermate le mete più ambite tra i Paesi membri UE, seguite nell’ordine da Italia (370 milioni, -1.8%) e Germania (366 milioni, +2.9%).
Nel 2014, il numero di notti di permanenza turistica è cresciuto nella maggior parte degli Stati membri per i quali sono disponibili dati, con i maggiori aumenti in Lettonia (+11,1% rispetto al 2013), Belgio (7,2%), Portogallo (+7,1%) e Grecia (6,9%). Al contrario, è sensibilmente calato in Slovacchia (-5,5%), Finlandia (-1,9%) e Italia (-1,8%).
Il tasso di permanenza di non residenti sul totale è più alto, oltre che negli Stati insulari e Membri UE Malta e Cipro (rispettivamente 96% e 94%), in Croazia (92%), Lussemburgo (88%) e Grecia (79%). Nell’UE in generale, la permanenza dei non residenti tra il 2013 e il 2014 è cresciuta più rapidamente rispetto a quella dei residenti (+1.1%).
In cifre assolute, Spagna e Italia hanno registrato i più alti numeri di notti di permanenza di non residenti nelle strutture turistiche: rispettivamente, 260 milioni, pari al 21% delle notti totali di non residenti in UE, e 184 milioni, pari al 15%.