Oggi è la Giornata Mondiale contro il lavoro minorile, incentrata sul 25° anniversario della Convenzione 182 dell’OIL (Organizzazione Internazionale del Lavoro) che chiede la proibizione e l’eliminazione delle peggiori forme di lavoro minorile, tra cui la schiavitù, il lavoro forzato e la tratta di essere umani. La Giornata, istituita dall’OIL nel 2002, rappresenta l’occasione per insistere sull’attuazione di tale Convenzione, nonché sulla Convenzione n. 138 del 1973 sull’età minima per il lavoro.
Nonostante i progressi, le recenti inversioni delle tendenze globali evidenziano l’urgenza di intensificare gli sforzi per eliminare questo fenomeno. La comunità internazionale si è impegnata a eliminare tutte le forme di lavoro minorile entro il 2025 con l’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile n. 8, target 7.
In occasione di questa Giornata si richiede:
– L’attuazione della Convenzione ILO n. 182 sulle peggiori forme di lavoro minorile;
– Azioni rinnovate a livello nazionale, regionale e internazionale per eliminare il lavoro minorile, come richiesto dal “Durban Call to Action” del 2022;
– La ratifica universale e l’attuazione delle Convenzioni ILO n. 138 e 182, in modo tale da fornire a tutti i bambini protezione legale contro tutte le forme di lavoro minorile.
Dal 2000, il mondo ha fatto progressi nella riduzione del lavoro minorile, ma negli ultimi anni conflitti, crisi e la pandemia di COVID-19 hanno aumentato la povertà e il lavoro minorile. Oggi, 160 milioni di bambini, quasi uno su dieci nel mondo, sono coinvolti nel lavoro minorile.
L’Africa e l’Asia-Pacifico insieme rappresentano quasi il 90% del lavoro minorile globale, con 72 milioni di bambini in Africa e 62 milioni in Asia-Pacifico. Le altre regioni hanno numeri significativamente inferiori: le Americhe (11 milioni), Europa e Asia centrale (6 milioni) e gli Stati arabi (1 milione). Nei paesi a reddito medio, ci sono più bambini lavoratori (84 milioni) rispetto ai paesi a basso reddito.
Per saperne di più: World Day Against Child Labour 12 June