UNHCR: l’80% di profughi e rifugiati è nei Paesi poveri

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Sono circa 42 milioni nel mondo le persone costrette alla fuga da guerre e persecuzioni, un numero che comprende 16 milioni di rifugiati e richiedenti asilo e 26 milioni di sfollati all’interno del proprio Paese, ma ben l’80% si trova nei Paesi in via di sviluppo.
àˆ quanto emerge dal Rapporto annuale pubblicato dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (ACNUR-UNHCR), che osserva come il dato sia riferito al 2008 e segni una diminuzione di 700.000 unità   rispetto all’anno precedente, ma che le stime relative al 2009 «riflettono già   un mutamento di tendenza».
Rilevante il fatto che nel 2008 i Paesi più poveri e in via di sviluppo abbiano ospitato l’80% dei rifugiati e profughi nel mondo, «a sottolineare la sproporzionata pressione che grava su quei Paesi che hanno meno mezzi e maggior bisogno si assistenza internazionale» osserva l’UNHCR. I principali Paesi di accoglienza nel 2008 sono stati il Pakistan (1,8 milioni), la Siria (1,1 milioni), l’Iran (980.000), la Germania (582.700), la Giordania (500.400), il Ciad (330.500), la Tanzania (321.900) e il Kenya (320.600). Per quanto riguarda invece la provenienza di profughi e rifugiati, l’Afghanistan (2,8 milioni) e l’Iraq (1,9 milioni) rappresentano insieme il 45% dei rifugiati mondiali di competenza dell’UNHCR. Gli altri principali Paesi di origine sono la Somalia (561.000), il Sudan (419.000), la Colombia, compresi coloro in situazioni simili ai rifugiati (374.000), e la Repubblica Democratica del Congo (368.000).
In aumento gli sfollati interni ai Paesi in conflitto, con la Colombia al primo posto e una stima di circa 3 milioni di persone. In Iraq, alla fine del 2008, ce n’erano 2,6 milioni (1,4 milioni dei quali sfollati negli ultimi tre anni); nella regione del Darfur, in Sudan, gli sfollati erano più di 2 milioni. La recrudescenza dei conflitti nella regione orientale della Repubblica Democratica del Congo e in Somalia, lo scorso anno, ha generato rispettivamente 1,5 e 1,3 milioni di sfollati; all’inizio dell’anno si è assistito a massicci movimenti forzati di popolazione in Kenya, mentre il conflitto in Georgia ha messo in fuga 135.000 persone. Il numero di sfollati è altresì aumentato in Afghanistan, Pakistan, Sri Lanka e Yemen.
Almeno 5,7 milioni di rifugiati, poi, «vivono in un vero e proprio limbo» sottolinea l’UNHCR. Si tratta di 29 differenti gruppi composti da oltre 25.000 rifugiati ciascuno che sono in esilio da più di cinque anni in 22 Paesi senza che vi sia ancora per loro alcuna prospettiva per una soluzione immediata.

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