Martedì 19 gennaio 2016 è stata tenuta una discussione tra il Presidente della Commissione Jean-Claude Juncker e Xavier Bettel, primo ministro del Lussemburgo, Paese uscente dalla presidenza per lo scorso semestre europeo. Il dibattito si è focalizzato su alcuni punti chiave che hanno dominato l’anno passato quali la crisi migratoria, il fallimento dei servizi segreti europei nella lotta contro il terrorismo e le sentenze fiscali.
L’onorevole Bettel ha ricordato come negli ultimi sei mesi il Consiglio e il Parlamento europeo abbiano dato vita a trentasei decisioni legislative approvate, fatto che dimostra la capacità dell’Unione ad agire anche se troppo sovente ancora in modo lento e sovente inefficace, come durante la crisi migratoria.
Per lottare contro la tentazione di rinchiudersi ai propri confini nazionali, Bettel ha fatto un appello a una maggiore solidarietà tra gli Stati membri e una politica più attiva e non solo capace di intervenire sull’ambito legale. “Dobbiamo dare, non possiamo aspettarci solamente di ricevere” è stata la frase pronunciata dal Primo ministro.
Bettel si è soffermato sull’importanza di effettuare controlli alle frontiere esterne dell’Unione, a rispettare le regole di Schengen e di garantire che tutti gli Stati membri facciano la loro parte nella assegnazione dei rifugiati. Per ciò che riguarda quest’argomento egli ha sottolineato inoltre come tutti debbano fare del loro meglio per ridurre il flusso di immigrati in maniera sostanziale.