Prossimi passi del processo di integrazione eu

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Nonostante la crisi economica e le grandi sfide da affrontare nel futuro arriva da Bruxelles un segnale di apertura verso l’ingresso di nuovi Paesi nell’Unione Europea.

Con l’ultimo rapporto della Commissione Ue sull’allargamento del 10 ottobre, si è resa nota la pagella annuale sui Paesi candidati e potenziali candidati all’adesione. Si registra un’apertura rivolta sopratutto in direzione dei Balcani occidentali e in particolare dell’Albania, che una volta terminate alcune riforme necessarie, ha tutte le carte in regola per diventare il prossimo Paese candidato all’adesione, mentre per la Serbia, la Turchia e la Bosnia-Erzegovina la strada è ancora in salita e vi sono ancora ostacoli importanti da superare.

Il Commissario Ue responsabile del dossier, Stefan Fule ha detto: ”L’allargamento risponde alla legittima aspirazione della popolazione del nostro continente di riunirsi in un progetto democratico comune. In gioco vi è la stessa credibilità dell’Ue”.

Ecco in sintesi le principali osservazioni del dossier:

– ALBANIA: una volta fatti i necessari progressi nel campo della giustizia, della pubblica amministrazione e delle regole parlamentari le verrà concesso lo status di Paese candidato all’adesione.  Test cruciale saranno le elezioni parlamentari del 2013.

– MACEDONIA: l‘esecutivo europeo chiede, per la quarta volta consecutiva, di aprire i negoziati di adesione. Nella fase iniziale dei negoziati si chiede di trovare una soluzione alla questione del nome del Paese, al centro di una disputa con la Grecia, che attualmente ne blocca l’avvio.

– KOSOVO: soddisfatte alcune priorità a breve termine non rimangono ostacoli legali ad un accordo di associazione e stabilizzazione (Asa) con l’Ue, l’anticamera del processo di adesione. Il Paese non è ancora riconosciuto da Spagna, Grecia, Romania, Cipro e Slovacchia. Il processo di integrazione europea è legato alla normalizzazione delle relazioni con la Serbia.

– MONTENEGRO: è in corso la prima fase di ”screening’ dei capitoli dei negoziati aperti nel giugno scorso, che dovrebbe terminare a giugno 2013.

– SERBIA: dopo la conquista dello status di Paese candidato nel marzo scorso, arriva uno stop al cammino di integrazione europea di Belgrado con un ‘no’ all’avvio dei negoziati di adesione. La situazione potrà sbloccarsi solo quando il Paese avrà fatto progressi significativi nelle relazioni con il Kosovo.

– TURCHIA: permangono le preoccupazione di Bruxelles per il rispetto delle libertà fondamentali da parte di Ankara.  La Commissione Ue preme per il riavvio dei negoziati di adesione, bloccati ”a causa della mancanza di consenso fra gli Stati membri”, Cipro e Francia in primis. Bruxelles chiede il pieno rispetto della presidenza di turno cipriota dell’Ue.

– BOSNIA: il dialogo di alto livello con i leader politici bosniaci ”rimane al di sotto delle aspettative” della Commissione. Il Paese presenta ”limitati progressi” per i criteri politici.

– ISLANDA: l’adesione all’Unione è ancora oggetto di dibattito anche se i negoziati procedono internamente.

– CROAZIA: entrerà a far parte dell’Ue da luglio 2013, ma deve compiere gli ultimi sforzi nelle aree di concorrenza, giustizia e diritti fondamentali.

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