Urgente dimezzare lo spreco alimentare nell’UE

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Secondo recenti stime 79 milioni di cittadini UE vivono al di sotto della soglia di povertà e 16 milioni di persone dipendono dagli aiuti alimentari.
Ciò nonostante nell’UE si gettano attualmente 89 milioni di tonnellate di cibo all’anno (179 kg pro-capite) con proiezioni drammatiche per il 2020: infatti se entro tale data non si saranno attivate politiche di intervento, lo spreco crescerà del 40% arrivando a toccare la spaventosa cifra di 126 milioni di tonnellate di cibo destinato alla pattumiera.
Il Parlamento ha dunque invitato la Commissione a proporre una strategia coordinata che dia gli strumenti ai Paesi membri per affrontare il problema e a far si che entro il 2025 gli sprechi alimentari vengano dimezzati e si faciliti l’accesso al cibo ai cittadini più vulnerabili.
In un recente studio della Commissione sul tema, viene evidenziato che lo spreco dei cibi avviene lungo tutta la catena -produttori, trasformatori, distributori, ristoratori e consumatori-: i deputati chiedono una strategia coordinata, che combini misure a livello europeo e nazionale per migliorare l’efficienza, comparto per comparto. La questione non è solo etica, ma anche economica e sociale (nei prossimi anni l’aumento della domanda di cibo supererà l’offerta disponibile) e coinvolge direttamente l’ambiente.
La risoluzione del Parlamento chiede, per ridurre drasticamente lo spreco di cibo entro il 2025, di promuovere nuove campagne di sensibilizzazione a livello europeo ma anche a livello nazionale, per informare ed educare la popolazione ad evitare gli sprechi.
Nel documento si prospettano già azioni concrete per diminuire lo spreco di cibo come l’introduzione dell’etichettatura con doppia scadenza, per indicare non solo la data di scadenza commerciale ma anche la data di scadenza per il consumo, imballaggi di diverse misure per permettere ai consumatori di acquistare solo la quantità di cibo necessaria e in confezioni che permettano una lunga conservazione degli alimenti e agevolazioni per i rivenditori che intendano partecipare ad azioni di recupero degli alimenti invenduti, o prossimi alla scadenza.
Per dare maggiore rilevanza alle attività e per l’importanza del tema, il Parlamento chiede di proclamare il 2014 “Anno europeo contro gli sprechi alimentari”.

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