Potenziare la gestione degli affari marittimi condurrebbe ad una crescita più sostenibile nella regione mediterranea secondo la Commissione Europea, che ha presentato una strategia intesa a fronteggiare le varie sfide poste dal settore marittimo nel bacino del Mediterraneo.
La concorrenza per l’utilizzo dello spazio marino, le minacce alla sicurezza marittima, il degrado ambientale, nonchà© gli effetti negativi dei cambiamenti climatici indicano la necessità di una risposta più coordinata della governance marittima nella regione, sottolinea la Commissione Europea che invita a potenziare la collaborazione con partner mediterranei non appartenenti all’UE.
La cooperazione tra i Paesi rappresenta perಠsolo «metà della soluzione al problema» osserva l’esecutivo europeo, invitando i responsabili delle decisioni ad abbandonare la politica “per settore” e adottare invece una politica più ampia che tenga conto dei collegamenti tra le varie attività marittime. Per questo la Commissione avanza alcune proposte:
– incoraggiare le parti interessate e le amministrazioni della regione a gestire gli affari marittimi in maniera più integrata e ad impegnarsi in attività prioritarie per la governance marittima;
– analizzare le possibilità di promuovere la cooperazione tra le parti interessate e le amministrazioni provenienti sia dai settori marittimi che da tutta l’area del Mediterraneo;
– favorire lo scambio delle migliori pratiche tra gli Stati membri del Mediterraneo nel quadro di una politica marittima integrata, ad esempio con il supporto di finanziamenti UE per la cooperazione territoriale;
– rendere disponibile l’assistenza tecnica nel quadro dello strumento europeo di vicinato e partenariato per i Paesi del Mediterraneo non appartenenti all’UE che desiderano perseguire un approccio più integrato agli affari marittimi;
– promuovere la ratifica e l’implementazione della Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare del 1982;
– istituire un gruppo di lavoro sulla politica marittima integrata, esteso all’intero bacino, per promuovere il dialogo e la cooperazione con i partner del Mediterraneo non appartenenti all’UE;
– potenziare la cooperazione multilaterale e intersettoriale attraverso studi specifici e una più ampia panoramica degli attuali accordi internazionali e regionali che regolano le attività marittime nel Mediterraneo.