Strategia di Lisbona dopo il 2010: le priorità   del CESE

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Per far fronte alle principali sfide attuali, quali la crisi economica e finanziaria e i problemi sociali che ne derivano, la politica energetica e i cambiamenti climatici, l’istruzione, l’innovazione e lo sviluppo, è necessaria «una nuova strategia europea globale di ampio respiro» sostiene il Comitato Economico e Sociale Europeo (CESE).
Nella sessione plenaria svoltasi nei giorni 4 e 5 novembre scorsi, il CESE ha infatti discusso delle priorità   che l’UE deve mettere in agenda per il dopo 2010, cioè per la nuova strategia di crescita e occupazione che subentrerà   alla Strategia di Lisbona.
Uno dei pareri adottato dal CESE (relatore Wolfgang Greif), redatto su richiesta della futura presidenza di turno spagnola dell’UE (primo semestre 2010), contiene raccomandazioni politiche concrete in merito a temi quali l’attuale crisi economica e finanziaria, la crescita e l’occupazione, l’uguaglianza di genere e l’importanza di salvaguardare i diritti sociali. Il CESE ritiene che occorra dare la priorità   a queste proposte nel definire la nuova strategia europea per il periodo successivo al 2010. Il parere sarà   presentato al Consiglio europeo del marzo 2010 insieme con una relazione integrata elaborata congiuntamente dal CESE e dai consigli economici e sociali nazionali.
Nel corso della sessione plenaria sono poi stati adottati altri tre pareri legati all’agenda della Strategia post 2010. Nel primo (relatrice Ulla Sirkeinen), che considera «l’energia e il cambiamento climatico al centro della Strategia di Lisbona rinnovata», è richiesto all’UE di includere un piano d’azione per un’economia a basse emissioni di carbonio e una politica di sviluppo sostenibile. Il secondo parere, relativo alla dimensione esterna della Strategia di Lisbona rinnovata (relatore Luca Jahie), evidenzia la necessità   che l’Europa persegua una nuova strategia esterna generale tramite la creazione di una vasta area di sviluppo speciale che si potrebbe denominare “EurAfrica”. Infine, il parere sul tema Università   per l’Europa (relatore Joost van Iersel) mette in luce la necessità   di riformare le università   europee, visto il ruolo di protagoniste che svolgono per lo sviluppo socioeconomico sostenibile in Europa.
Il CESE ha inoltre sottolineato l’importanza di «rispettare e tutelare i diritti sociali fondamentali in questa fase cruciale di una Strategia di Lisbona rinnovata», osservando che si ha la necessità   di «un’Europa competitiva con una crescita elevata e un’ampia offerta di posti di lavoro».

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