L’Europarlamento ha ribadito la necessità di una politica d’immigrazione legale comune, dato che «l’UE ha bisogno del lavoro degli immigrati», e sottolineato la necessità di agevolare l’integrazione degli immigrati, offrendo opportunità di partecipazione democratica, incluso il diritto di voto alle elezioni locali.
Secondo il Parlamento Europeo, dal momento che «il flusso migratorio verso l’Europa continuerà ad esistere fintantochà© vi saranno considerevoli differenze nel benessere e nella qualità della vita» tra l’Europa e altre regioni del mondo, «un approccio comune sull’immigrazione nell’UE è divenuto essenziale», perchà© l’azione o l’inazione di uno Stato membro puಠavere conseguenze dirette sugli altri. Eppure, osserva l’Europarlamento, nonostante se ne parli da anni a tutt’oggi «troppo poco è stato fatto» per attuare una politica d’immigrazione legale comune, mentre una gestione mal diretta della stessa «potrebbe ostacolare la coesione sociale dei Paesi di destinazione ed essere lesiva sia per i Paesi di origine sia per gli stessi migranti». La gestione dei flussi migratori deve quindi «basarsi su un approccio coordinato che tenga conto della situazione demografica ed economica dell’UE e dei suoi Stati membri».
L’Europarlamento si rammarica poi del fatto che gli Stati membri abbiano dimostrato «un grado di solidarietà insufficiente di fronte alla crescente sfida dell’immigrazione», invitando quindi a riesaminare il programma quadro sulla solidarietà e gestione dei flussi migratori per il periodo 2007-2013 e i suoi quattro strumenti finanziari, così che «possano riflettere le nuove realtà derivanti dalla crescente pressione migratoria ed essere usati per affrontare le necessità stringenti, come nel caso di afflussi massicci». Oltre ad accogliere con favore un meccanismo di «condivisione degli oneri», che consenta la «ridistribuzione intracomunitaria dei beneficiari di protezione internazionale dagli Stati membri», l’Europarlamento valuta positivamente la dotazione di 5 milioni di euro nel bilancio 2009 prevista a tale scopo dal Fondo europeo per i rifugiati e chiede l’adozione di meccanismi che permettano di ripartire gli oneri derivanti dal controllo delle frontiere nonchà© di coordinare le politiche nazionali degli stessi.
Ricordando poi che il flusso illegale di immigrati è spesso gestito da reti criminali responsabili della morte in mare di centinaia di persone ogni anno, il Parlamento Europeo ribadisce la responsabilità comune degli Stati membri nel salvataggio delle vite in mare e invita Commissione e Consiglio a moltiplicare gli sforzi per contrastare il crimine organizzato, la tratta di esseri umani e il contrabbando che si verificano in molte parti dell’UE.