Rapporto OCSE sull’occupazione giovanile

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Secondo il nuovo Rapporto dell’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) «Good Start? Jobs for Youth» sull’occupazione tra i giovani, questi ultimi sono due volte più a rischio di disoccupazione rispetto al resto dei lavoratori. Il Rapporto prevede che nel 2011 il tasso di disoccupazione tra i giovani della zona OCSE si collocherà   attorno al 18% e nel 2012 al 17%, più del doppio del tasso di disoccupazione totale che nel mese di ottobre 2010 era all’8,6%.
Il Rapporto stima che ad oggi 16,7 milioni di giovani non sono nà© scolarizzati, nà© occupati e neanche in via di formazione; tra questi, 6,7 milioni sono in cerca di occupazione e 10 milioni hanno abbandonato le loro ricerche. Inoltre sono 3,5 milioni i giovani che dall’inizio della crisi hanno ingrossato le fila dei disoccupati.
Secondo il Rapporto i giovani che fanno fatica e trovare un posto di lavoro dopo aver finito la scuola subiranno conseguenze durature con un inserimento più difficile nel mercato del lavoro e salari inferiori rispetto alle generazioni precedenti.
L’OCSE individua, infine, tre obiettivi che le istituzioni dovrebbero prefiggersi per produrre risultati efficaci e sostenere i giovani più vulnerabili: l’adozione di programmi tempestivi di intervento e di sostegno alla ricerca di lavoro a favore di gruppi di giovani, come succede in Danimarca, nei Paesi Bassi e in Giappone; il rafforzamento del sistema formativo e di programmi di formazione professionale per giovani con bassi livelli di specializzazione come già   sperimentato in Germania, Austria, Svizzera, Australia e Francia; l’introduzione di sovvenzioni temporanee alle imprese che assumono giovani poco specializzati e che hanno terminato il loro tirocinio.

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