Rapporto Generale sulle attività dell’UE nel 2020

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La Commissione europea ha pubblicato il resoconto dell’Unione Europea per l’anno 2020, un anno, come sottolineato dalla presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, da dimenticare al più presto e da ricordare per sempre.

Ovviamente, il 2020 sarà da dimenticare al più presto a causa della pandemia di Covid-19, che ha avuto effetti decisamente negativi (e le cui conseguenze si sentiranno ancora negli anni a venire) in ogni angolo dell’Unione e del mondo. Ma il 2020 è stato anche un anno da ricordare per svariati motivi. In primis perché, in mezzo alla lotta contro questo il Covid-19, l’Europa è entrata nella più grande mobilitazione collettiva nella storia della nostra Unione. Infatti, grazie alle risorse dell’UE e degli Stati membri sono stati mobilitati circa 4200 miliardi di euro (più del 30% del PIL europeo) per la risposta condivisa al virus, così suddivisi: 

  • 3045 miliardi rivolti alle misure di liquidità nazionali (tra cui rientrano anche i circa 750 miliardi del Next Generation EU);
  • 575 miliardi per le misure nazionali adottate in base alla flessibilità delle norme di bilancio dell’UE (come, ad esempio, la clausola di salvaguardia generale);
  • 240 miliardi destinati al MES;
  • 200 miliardi per il sostegno alla Banca Europea per gli investimenti (BEI);
  • 100 miliardi destinati alla piattaforma SURE, lo strumento europeo di sostegno temporaneo per attenuare i rischi di disoccupazione;
  • 70 miliardi di sostegno diretto dell’UE, che include anche l’Iniziativa di investimento per la risposta al coronavirus.

Fondi che sono serviti e che serviranno per rafforzare i settori della sanità pubblica e mitigare l’impatto socioeconomico della pandemia. Di particolare rilevanza sono la strategia vaccinale dell’UE (per la quale l’UE si è assicurata, per ora, circa 2,3 miliardi di dosi), l’imponente piano Next Generation EU per la ripartenza dell’Unione e la risposta dell’UE per combattere il Covid-19 nel mondo (38,5 miliardi di euro).

Di fianco a queste azioni che aiuteranno il ritorno alla vita normale, l’UE ha continuato a intraprendere iniziative verso la neutralità climatica e la digitalizzazione, attraverso il Green Deal europeo, il rispetto degli Accordi di Parigi, la creazione di un’economia digitale e la Strategia Digitale Europea.

Inoltre, nel 2020, l’UE si è impegnata nella protezione della democrazia e dei diritti e delle libertà dei cittadini del mondo. Lo ha fatto interrogandosi sulla necessità di un’unione sanitaria europea (quesito posto a gran voce dalla crisi legata alla pandemia), ma anche coinvolgendo i cittadini con la Conferenza sul Futuro dell’Europa (anche se partirà, con notevole ritardo, solo nel maggio di quest’anno), proponendo un nuovo Patto sui migranti (anche se ancora poco soddisfacente) e creando un dibattito, all’interno dell’UE, sull’esigenza di una politica estera e di sicurezza comune.

In più, durante l’anno scorso, l’UE si è preoccupata di rafforzare la propria economia, che si è trovata ad affrontare nuove e complicate sfide. Quindi, per tenere testa alle grandi economie mondiali, l’UE ha creato una nuova Strategia Industriale europea, con l’obiettivo di potenziare l’eccellenza della ricerca e dell’innovazione e porre le basi, tramite l’imponente bilancio settennale 2021-2017 da 1800 miliardi di euro circa, per la creazione di un’Unione economica e fiscale.

Nel 2020, l’Unione Europea ha anche cercato di costruire un’Europa più equa e sociale, cercando di creare più opportunità per i giovani, lottando contro le discriminazioni di genere e il razzismo in generale.

Inoltre, l’UE, durante l’anno scorso, ha promosso gli interessi e i valori dell’UE nel mondo, tramite l’istituzione di una migliore cooperazione con l’Africa, un rafforzamento della politica di vicinato e una maggiore cooperazione con i Paesi dei Balcani), la promozione dei diritti umani e della democrazia nel mondo, l’aumento degli aiuti umanitari e lo sviluppo di un approccio multilateralista. 

Per finire, il 2020 è stato anche l’anno in cui il Regno Unito ha lasciato l’Unione Europea, quindi si prospetta la creazione di una nuova relazione, economica e politica, con questo Paese.

Per saperne di più: il Rapporto Generale sul 2020

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