Povertà   in aumento secondo i tre quarti degli europei

844

Oltre i tre quarti degli europei ritengono che la povertà   sia cresciuta negli ultimi dodici mesi a livello locale, nazionale ed europeo, circa un quinto pensa che la situazione migliorerà  , mentre per poco più della metà   rimarrà   stabile: è quanto emerge da una nuova indagine Eurobarometro su crisi e povertà  .
Le differenze nella percezione della crisi da parte dei cittadini europei sono perಠnaturalmente profonde a seconda della situazione dei Paesi in cui vivono, così se in Svezia, Danimarca e Paesi Bassi la povertà   sembra destare meno preoccupazioni essa costituisce un problema rilevante in Paesi quali l’Ungheria, la Lituania e la Lettonia. Per quanto riguarda gli italiani, la povertà   è ritenuta in crescita da quasi l’85% degli intervistati, ma questo è percepito soprattutto rispetto al livello nazionale mentre non risulta negli stessi termini a livello locale, cosa che denota un pessimismo forse più teorico che non legato alla realtà   verificata direttamente.
In generale l’indagine evidenzia che un quinto degli intervistati ammette di avere avuto problemi finanziari relativi a bollette o rate varie, mentre una percentuale analoga ha avuto difficoltà   almeno una volta nel corso dell’ultimo anno a coprire le spese ordinarie. Il quadro più preoccupante emerge in Grecia, dove queste difficoltà   hanno riguardato il 58% degli intervistati, mentre in Italia il 26%. Oltre il 60% degli intervistati dichiara poi che rischierebbe di non poter affrontare una spesa improvvisa di 1000 euro, mentre percentuali comprese tra il 27% e il 34% hanno avuto difficoltà   a coprire le parcelle di medici, pediatri o case di riposo, asili e centri di assistenza.
Un quinto degli intervistati ritiene che la situazione migliorerà  , il 54% pensa che rimarrà   stabile e un altro quinto che possa peggiorare ulteriormente. La fiducia degli europei è comunque aumentata rispetto alla precedente indagine sulla crisi (quando solo il 16% credeva in un miglioramento) e si segnalano sopra la media europea gli italiani: circa un terzo si aspetta infatti miglioramenti nei prossimi 12 mesi.
Più pessimisti invece gli italiani rispetto al lavoro: oltre il 60% non ritiene probabile trovare un nuovo lavoro in caso di licenziamento a fronte di una media europea del 45%. Rispetto al lungo periodo, poi, un quarto degli europei intervistati dichiara di attendersi una pensione minore di quanto previsto a inizio carriera, un quinto immagina di dover essere costretto ad andare in pensione più tardi del previsto per maturare contributi sufficienti e oltre metà   pensa che la pensione che riceverà   non sarà   sufficiente per condurre una vita dignitosa.

Approfondisci

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here