Polonia e Danimarca sulle prospettive finanziarie

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Il ministro polacco agli Affari europei Jaroslaw Pietras, dando voce all’insoddisfazione di tutti i nuovi Membri, ha lamentato lo scarso impegno della presidenza britannica nella ricerca di un compromesso sulle prospettive finanziarie 2007-2013. Una mancata approvazione del quadro finanziario nel semestre britannico significherebbe infatti per la Polonia un ritardo nella programmazione dei fondi strutturali, con pesanti conseguenze dal punto di vista economico. Il ministro chiede quindi, al pari della Commissione, che il tema delle prospettive finanziarie venga affrontato già   al Vertice informale del 27 ottobre, per giungere un accordo al Consiglio europeo del 15 e 16 dicembre. La Polonia inoltre sarà   intransigente nelle negoziazioni e pretenderà   il rimborso «dei miliardi di euro persi a causa del ritardo» nell’approvazione del quadro (19 ottobre 2005).
Il premier danese Rasmussen ha dato pieno appoggio alla linea politica del presidente del Consiglio Europeo. Blair ha auspicato ad un dibattito sul futuro europeo «incentrato più sui contenuti e sulla sostanza delle scelte piuttosto che sulle istituzioni e sui trattati» e sottolineato la necessità   di sviluppo di un mercato interno, finanziato dalla riduzione delle spese agricole e dei Fondi strutturali dell’UE, in favore di ricerca e istruzione. Il presidente danese ha inoltre dichiarato che la Costituzione europea non è nà© viva nà© morta e che l’Europa potrà   funzionare senza Costituzione. In ambito economico, invece, Rasmussen ha dichiarato che il motore fanco-tedesco non è più in grado di mandare avanti il progetto europeo, poichà© è troppo piccolo per l’Unione allargata.

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