Parlamento UE: il resoconto della plenaria di aprile

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Molti i punti all’ordine del giorno nell’ultima plenaria del Parlamento europeo, svoltasi dal 26 al 29 aprile.

In primo piano l’approvazione, con 660 voti a favore, 5 contro e 32 astensioni, dell’accordo commerciale e di cooperazione tra l’UE e il Regno Unito, destinato a porre fine – definitivamente? – l’interminabile processo di Brexit, definita nella risoluzione del Parlamento un “errore storico”.

In secondo luogo, sono stati approvati alcuni tra i principali programmi nei quali si strutturerà il Quadro finanziario pluriennale 2021-2027, tra cui: la nuova edizione Orizzonte europa (Horizon europe) il programma di ricerca e innovazione dell’UE; il programma LIFE, che finanzia progetti di investimento in campo ambientale e climatico; il programma spaziale europeo; il Fondo europeo per la difesa; il Programma per il mercato unico. Sono stati rinnovati, inoltre, il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione e il Meccanismo europeo di protezione civile

Novità anche sul versante digitale: è stato infatti approvato il programma Europa Digitale, destinato a finanziare investimenti in infrastrutture e tecnologie digitali, intelligenza artificiale, supercalcolo e cybersicurezza. Il programma avrà una dotazione pari a 7,6 miliardi di Euro.

Per quanto concerne la politica estera, il Parlamento ha approvato una risoluzione di condanna nei confronti della Russia, censurandone gli ammassamenti di truppe lungo il confine ucraino, le recenti attività di spionaggio in Repubblica Ceca e le condizioni detentive dell’oppositore Alexei Navalny. Parallelamente, i deputati hanno sottolineato la necessità di maggiori investimenti nei rapporti tra UE e India, in vista del vertice tra i rispettivi rappresentanti istituzionali previsto per l’8 maggio prossimo.

Il Parlamento ha inoltre adottato una risoluzione con la quale, aderendo alla proposta Biden-Yellen del mese scorso, si sottolinea la necessità di adottare a livello internazionale un’aliquota fiscale minima per le imprese finalizzata a contrastare le pratiche di profit shifting e a garantire che del gettito fiscale benefici il Paese nel quale vengono realizzati i profitti. 

Infine, sul versante ambientale, il Parlamento ha adottato nuove misure dedicate al settore dei trasporti marittimi, responsabile del 2,5% delle emissioni globali di CO2: gli eurodeputati sottolineano la necessità di ridurre le emissioni almeno del 40% entro il 2030, promuovere l’uso di carburanti non fossili e includere il settore nel sistema di scambio delle quote di emissione.


Per approfondire: il comunicato del Parlamento europeo

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