Parlamento europeo: il resoconto della plenaria di marzo

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L’Aula era pressoché deserta, con pochi rappresentanti dei gruppi politici; tutti gli altri europarlamentari presenziavano virtualmente

La sessione plenaria del Parlamento europeo svoltasi nell’emiciclo di Bruxelles giovedì 26 marzo rimarrà nella storia dell’istituzione, in quanto prima occasione nella quale è stato utilizzato il voto online. L’Aula era pressoché deserta, con pochi rappresentanti dei gruppi politici; tutti gli altri presenziavano virtualmente, in modo da rispettare le indicazioni delle autorità sanitarie in merito alla pandemia COVID-19. In tutto, 687 europarlamentari hanno partecipato alla prima votazione per l’approvazione del primo insieme di misure avanzate dalla Commissione europea affinché gli Stati membri possano affrontare la situazione in maniera efficiente e coordinata. L’obiettivo di queste proposte è quello di mostrare una forte solidarietà europea per sostenere i cittadini e le cittadine dell’Unione Europea.

David Sassoli, presidente del Parlamento europeo, ha ribadito la determinazione «a dare il nostro contributo nella lotta alla pandemia garantendo la nostra funzione democratica e la continuità dei lavori del Parlamento perché è solo così che possiamo rendere un servizio alle persone, alle nostre comunità e al personale sanitario che si sta sacrificando nelle corsie dei nostri ospedali in tutta l’Europa.»

Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, ha, invece, rimarcato la necessità di un’azione comune che possa preservare il mercato unico: «Quando avevamo bisogno di uno spirito “tutti per uno,” molti hanno fornito una risposta “solo per me.” Ma ora le cose stanno migliorando. La libera circolazione di beni e servizi è l’unico modo per far arrivare le forniture là dove sono necessarie. Mettere barriere tra di noi non ha senso! I cittadini europei [e le cittadine europee] si ricorderanno delle decisioni e delle azioni che prendiamo oggi.»

Le misure urgenti sono state adottate dal Parlamento europeo in tempi record: sono, infatti, passate soltanto due settimane dalla loro presentazione da parte della Commissione al passaggio nell’Aula di Bruxelles. Nello specifico, le proposte approvate sono tre.

È stata istituita l’iniziativa d’investimento in risposta al Coronavirus, volta a canalizzare in tempi rapidi 37 miliardi di euro dai fondi UE per i cittadini e le cittadine, le regioni e gli Stati maggiormente colpiti dalla situazione attuale. Questi soldi verranno destinati ai sistemi sanitari, alle piccole e medie imprese, al mercato del lavoro e tutte le altre parti economiche che avranno necessità di ricevere sostegno. Tale proposta è stata adottata con 683 voti favorevoli, un contrario e quattro astensioni.

Il Fondo di solidarietà dell’Unione Europea per le emergenze sanitarie pubbliche verrà esteso, rendendo disponibile una cifra fino a 800 milioni di euro nel 2020. I campi d’azione sono stati ampliati per far sì che vengano compresi altresì il sostegno all’assistenza medica e la prevenzione, il monitoraggio e il controllo della diffusione di malattie. La proposta ha ricevuto 671 voti favorevoli, tre contrari e 14 astensioni.

Sono state, infine, temporaneamente sospese le norme dell’Unione Europea sulle bande orarie negli aeroporti. Il Parlamento europeo ha, infatti, approvato l’abolizione della clausola “Use it or lose it” per tutto il periodo compreso tra il 29 marzo e il 24 ottobre 2020. In tal modo, le compagnie aeree potranno non effettuare voli a vuoto per tutta la durata della pandemia e, al tempo stesso, mantenere le proprie bande orarie nella prossima stagione. Questa proposta è stata adottata con 686 voti favorevoli, nessun contrario e due astensioni.

Per approfondire: i comunicati del Parlamento europeo (1, 2)

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