
L’Unione Europea monitora l’andamento dell’istruzione scolastica nei diversi Stati membri attraverso l’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile “Istruzione di qualità” (SDG 4), che mira a garantire l’accesso a un’istruzione equa e di qualità in tutte le fasi della vita e a promuovere le competenze rilevanti per occupazione, lavori dignitosi e imprenditoria. I parametri presi in analisi per misurare l’SDG 4 sono i progressi e le migliorie attuate nella promozione e nell’aumento dell’istruzione di base, dell’istruzione terziaria, dell’istruzione degli adulti e delle competenze digitali.
Secondo gli ultimi dati del 2022, l’UE ha rilevato notevoli migliorie nell’istruzione della prima infanzia raggiungendo il 93,1%, e nell’istruzione terziaria dove la quota di individui compresi tra i 25 e i 34 anni che ha raggiunto questo obiettivo è salita al 43,1%. Si registra un leggero aumento anche nell’apprendimento delle competenze digitali di base nella quota adulti, arrivando a un 55,6%. Bisogna tuttavia segnalare un peggioramento nella percentuale di studenti con performance insufficienti nel test PISA, infatti nel 2022, la quota di quindicenni con scarso rendimento in matematica ha raggiunto il 29,5%.
Per quanto riguarda l’Italia, il nostro paese presenta percentuali di abbandoni precoci dall’istruzione e dalla formazione nei giovani tra i 18 e i 24 anni leggermente superiori rispetto alla media europea, con un 11,5% a fronte di un 9,7% europeo. Questo dato tuttavia ha visto un notevole e costante calo rispetto al 2002 (24,2%), fatta eccezione per un piccolo picco nel 2020 con un 14,2%.
Per approfondire: i dati Eurostat