L’Unione Europea ha erogato al Paese i primi 1,5 miliardi di euro derivanti dal blocco di attività russe.
Dopo l’ingiustificata invasione dell’Ucraina da parte della Russia, l’Unione Europea, in concerto con i suoi Stati membri, ha adottato numerose misure restrittive e sanzioni nei confronti del Paese russo. Tra queste rientra il blocco delle attività della Banca centrale di Russia detenute nell’UE, azione che ha generato un incremento importante di contante e di depositi nel bilancio dei Sistemi di Deposito Accentrati (SDA o, nel corrispettivo inglese, CSD), provocando entrate straordinarie.
Alla decisione di erogare una parte di questi depositi all’Ucraina si è arrivati attraverso due momenti: in primis nel febbraio 2024 quando, a seguito delle proposte della Commissione e dell’Alto Rappresentante, il Consiglio ha deciso che i depositari centrali di titoli che detengono attività e riserve della Banca centrale di Russia per un valore superiore a 1 milione di euro avrebbero dovuto accantonare le disponibilità liquide accumulatesi a causa delle sanzioni dell’UE; in seguito, il 21 maggio 2024 quando, sempre in risposta alle proposte della Commissione e dell’Alto Rappresentante, il Consiglio ha adottato una serie di atti giuridici che consentono l’utilizzo di tali proventi netti a beneficio dell’Ucraina.
Quest’iniziale versamento di 1,5 miliardi di euro rappresenta solo il primo di diversi pagamenti che saranno depositati all’Ucraina attraverso lo strumento europeo per la pace e assegnati allo strumento per l’Ucraina per sostenere le capacità militari dell’Ucraina e la ricostruzione del paese. Questo primo trasferimento servirà in particolare per finanziare l’acquisto di attrezzature militari prioritarie, in particolare per la difesa aerea e per munizioni di artiglieria.
Per maggiori informazioni: il comunicato della Commissione