Nuove misure per la governance economica dell’UE

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La Commissione Europea ha adottato un pacchetto legislativo che prevede il più ampio rafforzamento della governance economica dell’UE e dell’area dell’euro dal lancio dell’Unione Economica e Monetaria.
Le proposte presentate dalla Commissione rappresentano la traduzione legislativa delle comunicazioni in materia pubblicate il 12 maggio e il 30 giugno scorsi, con l’obiettivo di conseguire una sorveglianza più ampia e migliore delle politiche di bilancio, delle politiche macroeconomiche e delle riforme strutturali. Sono previsti nuovi meccanismi di controllo dell’osservanza delle norme per gli Stati membri inadempienti, mentre il “semestre europeo” varato di recente integrerà   tutte le procedure di sorveglianza, sia quelle riviste che quelle di nuova adozione, in un quadro di politica economica che intende essere «più completo ed efficace».
Il pacchetto legislativo si compone di sei provvedimenti: quattro proposte riguardano questioni di bilancio, tra cui una profonda riforma del Patto di stabilità   e crescita, mentre due nuovi regolamenti mirano a individuare e ad affrontare efficacemente gli squilibri macroeconomici emergenti nell’ambito dell’UE e dell’area dell’euro.
Per gli Stati membri della zona euro le modifiche rafforzeranno i meccanismi di controllo dell’osservanza delle norme e limiteranno i margini discrezionali nell’applicazione delle sanzioni. In altri termini, il Patto di stabilità   e crescita si baserà   maggiormente sulle norme e le sanzioni saranno la conseguenza naturale che dovranno attendersi i Paesi che hanno violato gli impegni assunti.
In particolare, la parte correttiva del Patto di stabilità   e crescita mira a evitare gravi errori nelle politiche di bilancio. Per quanto concerne il parametro del debito, il regolamento viene modificato in modo che l’andamento del debito sia seguito più da vicino e trattato alla stessa stregua dell’andamento del disavanzo ai fini dell’adozione delle decisioni nel quadro della procedura per i disavanzi eccessivi. Gli Stati membri il cui debito supera il 60% del PIL dovrebbero adottare misure per ridurlo a un ritmo soddisfacente, definito come una riduzione di 1/20 della differenza rispetto alla soglia del 60% nel corso degli ultimi tre anni.
In materia di sorveglianza di bilancio, invece, le modifiche sia della parte preventiva che della parte correttiva del Patto di stabilità   e crescita sono sostenute da una nuova serie di sanzioni finanziarie progressive a carico degli Stati membri dell’area dell’euro. Per quanto riguarda la parte preventiva, l’obbligo di costituire un deposito fruttifero dovrebbe essere la conseguenza di deviazioni significative da una politica di bilancio prudente. Per quanto riguarda la parte correttiva, un deposito non fruttifero pari allo 0,2% del PIL si applicherebbe a seguito della decisione di avviare una procedura per i disavanzi eccessivi nei confronti di un determinato Paese, convertito in ammenda in caso di non osservanza della raccomandazione di correggere il disavanzo eccessivo.
Le proposte saranno ora esaminate dal Consiglio, dal Parlamento Europeo e dal Comitato Economico e Sociale.

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