Nuova strategia dell’UE per la regione adriatica e ionica

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La Commissione europea ha lanciato ufficialmente una nuova strategia dell’UE per la regione adriatica e ionica sotto forma di una comunicazione e di un piano d’azione per aiutare i suoi 70 milioni di cittadini a trarre vantaggio da una più stretta cooperazione.
Il Consiglio europeo del 13-14 dicembre 2012 aveva richiesto alla Commissione di presentare una strategia dell’UE per la regione adriatica e ionica entro la fine del 2014, sulla base delle esperienze delle regioni del Danubio e del Mar Baltico. La strategia appena avviata tiene conto dei risultati della consultazione pubblica online delle parti interessate effettuata tra il settembre 2013 e il gennaio 2014, nonché delle discussioni della conferenza conclusiva delle parti interessate del 6 e 7 febbraio 2014 ad Atene. Presentata al Consiglio, se ne prevede l’approveranno da parte dei leader europei nella seconda parte dell’anno in sede di Consiglio europeo sotto la presidenza italiana.
La strategia offrirà inoltre una preziosa opportunità di collaborare con gli Stati membri, in particolare contribuendo all’integrazione dei Balcani occidentali nell’Unione Europea.
Si tratta della prima “strategia macroregionale dell’UE” con un numero così elevato di paesi extraunionali (Albania, Bosnia-Erzegovina, Montenegro e Serbia) che hanno collaborato con Stati membri dell’UE (Croazia, Grecia, Italia e Slovenia).
La strategia è incentrata principalmente sulle opportunità dell’economia marittima: “crescita blu”, connettività terra-mare, connettività dell’energia, protezione dell’ambiente e turismo sostenibile, tutti settori destinati a svolgere un ruolo cruciale nel creare posti di lavoro e stimolare la crescita economica nella regione.
Ciascun elemento del piano d’azione è stato coordinato da una coppia di Paesi (uno Stato membro dell’UE e un Paese non UE):
-la Grecia e il Montenegro sulla “crescita blu”,
-l’Italia e la Serbia sul tema “Collegare la regione” (reti dei trasporti e dell’energia),
-la Slovenia e la Bosnia-Erzegovina sulla “qualità ambientale”,
-la Croazia e l’Albania sul “turismo sostenibile”.
Vi sono inoltre gli aspetti trasversali: il capacity building e la ricerca, l’innovazione e le piccole e medie imprese. La mitigazione dei cambiamenti climatici e l’adattamento agli stessi, nonché la gestione del rischio di catastrofi, sono principi orizzontali che sottendono tutti e quattro i pilastri.

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