Necessario rilanciare gli obiettivi del Millennio

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A soli cinque anni dalla scadenza del 2015 per realizzare gli obiettivi di sviluppo del Millennio (OSM) è necessaria una posizione dell’UE «ambiziosa e unitaria» in vista della riunione plenaria ad alto livello che l’ONU dedicherà   in settembre alla questione. Per questo l’Europarlamento chiede «nuovi impegni aggiuntivi, trasparenti, misurabili e orientati ai risultati».
Nonostante il Consiglio Europeo del 17 giugno scorso abbia confermato «l’impegno a conseguire gli obiettivi in materia di aiuto allo sviluppo entro il 2015, come stabilito nelle sue conclusioni di giugno 2005», l’UE si trova attualmente al di sotto dell’obiettivo intermedio fissato per il 2010 di destinare lo 0,56% del PIL ad aiuti pubblici allo sviluppo, ed è «reale il rischio che non siano rispettati gli obiettivi di sviluppo del Millennio» osserva il Parlamento Europeo, che auspica nell’immediato meccanismi di finanziamento innovativi per gli OSM, quali: la riduzione dell’onere del debito per i Paesi in via di sviluppo; un giro di vite su paradisi fiscali, evasione fiscale e flussi finanziari illeciti e la divulgazione automatica dei profitti realizzati e delle imposte pagate; la riduzione dei costi di trasferimento delle rimesse inviate dai lavoratori migranti nei loro Paesi d’origine.
Secondo l’Europarlamento, gli Stati membri dell’UE e la Commissione Europea dovrebbero destinare almeno il 20% di tutte le spese per lo sviluppo alla salute e all’istruzione di base e dovrebbero dare priorità   alla salute materna e alla lotta contro la mortalità   infantile, poichà© i progressi su questi OSM sono ancora insufficienti. «Le politiche in materia di pianificazione familiare volontaria, aborto sicuro, trattamento delle malattie sessualmente trasmissibili e fornitura di materiale sanitario per la riproduzione costituito da medicinali salvavita e contraccettivi, inclusi i preservativi» dovrebbero essere sostenute dall’UE e dai suoi Stati membri sostiene il Parlamento Europeo, ricordando come il 13% dei casi di mortalità   materna nei Paesi in via di sviluppo è dovuto ad aborti non sicuri e questa percentuale risulta essere molto più alta in Africa.

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