Il Consiglio per gli Affari generali e la Commissione Europea hanno preso oggi due significative posizioni per quanto riguarda, rispettivamente, il processo di adesione all’Unione Europea del Montenegro e della Bosnia Erzegovina.
Per quanto riguarda il Montenegro, il Consiglio ha esaminato il rapporto della Commissione sull’attuazione e sul progresso delle riforme istituzionali in corso, con una particolare attenzione ai temi dello Stato di diritto, dei diritti fondamentali, della lotta alla corruzione e al crimine organizzato. Il Consiglio, adottando il rapporto della Commissione, ha quindi ritenuto che il Montenegro avesse raggiunto un grado sufficiente di rispetto dei criteri di adesione (criteri di Copenhagen) per poter dare il via ai negoziati. Ha tuttavia sottolineato l’importanza di mantenere alta la sorveglianza UE sugli aspetti sopra citati, incaricando in particolare Europol di stilare un rapporto sulla lotta al crimine organizzato.
Previa conferma del prossimo Consiglio Europeo, i negoziati di adesione potrebbero iniziare il 29 giugno prossimo.
Per quanto riguarda invece la Bosnia Erzegovina, la Commissione Europea ha deciso di istituire, con i responsabili politici, un dialogo ad alto livello sul processo di adesione. Questa iniziativa ha come obiettivo di aiutare la Bosnia Erzegovina a progredire nel processo di adesione attraverso un’analisi della metodologia dei negoziati con l’Unione europea e attraverso discussioni su che cosa l’Unione Europea si attende da un Paese candidato. D’altro canto, la Commissione favorirà l’attuazione di meccanismi appropriati di coordinamento sui temi europei affinché la Bosnia Erzegovina possa condurre i negoziati parlando con una sola voce. Obiettivo finale di questa iniziativa sarà sostenere il Paese nella formulazione di una solida e credibile candidatura, pur sapendo che la strada della pacificazione interna e delle riforme istituzionali sarà ancora molto lunga e complessa.
