Migrazione: inquietante proposta della Commissione

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Per far fronte alle disumane provocazioni della Bielorussia che usa i migranti come arma nei confronti dell’Unione Europea, spingendo migliaia di persone verso i confini dei Paesi baltici e verso la Polonia, la Commissione ha presentato una discutibile proposta che prevede una modifica temporanea delle procedure europee relative alle richieste d’asilo. 

Si tratta in particolare, per Polonia, Lituania e Lettonia di procedure semplificate e più rapide per i rimpatri e di estendere l’attuale periodo di registrazione per le domande d’asilo a quattro settimane, invece dei dieci giorni massimi previsti dalle regole europee. Inoltre, gli Stati coinvolti, avranno fino a 16 settimane di tempo per valutare le richieste e potranno, al riguardo, decidere di trattenere i richiedenti asilo in luoghi specificamente identificati nei pressi della frontiera. Misure che contraddicono il diritto comunitario, che prevede, in particolare, la libertà di movimento dei richiedenti asilo sui territori nazionali. 

La proposta della Commissione, presentata il 1° dicembre scorso, ha suscitato motivata preoccupazione da parte delle organizzazioni di difesa dei diritti umani e di buona parte dei parlamentari europei, dalla sinistra, ai liberali e ai verdi che temono, ad esempio, che la detenzione dei richiedenti asilo per 16 settimane possa portare a detenzioni arbitrarie di persone alla ricerca di protezione internazionale. 

Preoccupate, infatti, le parole della parlamentare europea Birgit Sippel: ”Richiedere l’asilo è un diritto, non un crimine e i richiedenti asilo non dovrebbero essere rinchiusi senza discernimento e senza ragione”. E riferendosi in particolare alla Polonia, aggiunge :”La decisione della Commissione è preoccupante e rischia di rendere l’Unione Europea complice di una pericolosa campagna di paura”.

Il Parlamento europeo sarà chiamato ad esprimersi su questa proposta in una delle sue prossime sessioni.

Per saperne di più: il comunicato della Commissione

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