Micorè e Teseus: progetti UE per la sicurezza delle zone costiere

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Finanziati nell’ambito del Settimo programma Quadro Ricerca e Sviluppo (2007 -2013), i due progetti Micorè (3,5 milioni di euro) e Theseus (6,5 milioni di euro) hanno riunito università e centri di ricerca di tutta l’UE, con partner provenienti da Cina, Messico, Taiwan e Stati Uniti.

Per il periodo 2014 – 2020 gli investimenti UE in tema di sicurezza delle zone costiere proseguiranno con Horizon 2020.

Il progetto MICORE realizzato da Belgio, Bulgaria, Francia, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Spagna e Regno Unito, ha creato un sistema di allerta tempestivo simulando i pericoli causati dalle ondate delle tempeste che erodono le coste. Il programma ha lo scopo di contribuire a migliorare i metodi di previsione e di reazione alle catastrofi, aumentando così la sicurezza pubblica.

Il sistema è basato su un codice open source che fornisce informazioni sulle condizioni delle onde e della marea oltre ad informazioni morfologiche più dettagliate su luoghi specifici, da Ravenna, nel Mar Mediterraneo, a Varna, nel Mar Nero, e dalla costa baltica della Polonia alla costa del Mare del Nord in Belgio.

Sono comprese le coste dell’Atlantico lungo la parte meridionale della Spagna (Cadice) e del Portogallo (Algarve) e le coste del Mare d’Irlanda. Durante il progetto, conclusosi nel settembre 2011, sono stati messi a disposizione prototipi gratuiti in linea con informazioni in tempo reale.

Il progetto THESEUS, (Belgio, Bulgaria, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Lettonia, Paesi Bassi, Polonia, Italia, Spagna, Regno Unito) invece, si occupa prioritariamente dell’uso delle zone costiere da parte dell’uomo e ha raccolto orientamenti e consulenze per aiutare i costruttori e le autorità locali a mantenere sicure le abitazioni e le infrastrutture indipendentemente dalle caratteristiche fisiche o geografiche delle regioni costiere.

Secondo i coordinatori dei due progetti (Paolo Ciavola dell’Università di Ferrara per Micorè e Barbara Zanuttigh dell’Università di Bologna per Theseus) essi sono caratterizzati da un approccio “flessibile ed esportabile” e partono dal presupposto di una stretta collaborazione con i decisori politici delle zone costiere, ai quali forniscono aiuto e informazioni preziose.

Secondo Máire Geoghegan – Quinn, commissaria europea per la Ricerca, l’innovazione e la scienza, ha dichiarato: “Le inondazioni colpiscono migliaia di europei ogni anno e, con i cambiamenti climatici in corso, potrebbero colpirne molti di più in futuro. La ricerca dell’UE, finanziata nell’ambito del programma Orizzonte 2020, aiuta a tutelare i cittadini e il benessere economico dell’Europa”.

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