L’Unione Europea continua a ridurre le emissioni di gas serra

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Positivi i dati comunicati dall’Agenzia europea per l’ambiente in relazione al 2018

L’Agenzia europea per l’ambiente ha pubblicato nei giorni scorsi i dati ufficiali relativi alle emissioni di gas serra nell’Unione Europea e nel Regno Unito per l’anno 2018, destinati a confluire nelle statistiche curate dalla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. In considerazione dei periodi interessati, l’analisi non tiene quindi ancora conto degli effetti della pandemia in corso (i cui effetti verranno analizzati nel report in pubblicazione nell’autunno 2021).

Dai dati emergono segnali incoraggianti circa l’andamento delle emissioni e la sua progressiva riduzione sul territorio europeo: i 27 Paesi dell’Unione e il Regno Unito hanno registrato un calo del 2,1% nelle emissioni del 2018 rispetto ai dati del 2017. Il totale delle emissioni di gas serra dell’UE si è attestato a 4.392 milioni di tonnellate, segnando una diminuzione del 23,2% rispetto ai livelli del 1990; anche le emissioni pro-capite sono diminuite significativamente nell’arco del trentennio, passando da 12,2 tonnellate di CO2/cad a 8,9 tonnellate. 

Due terzi della riduzione delle emissioni rispetto al 2017 sono attribuibili alle migliori prestazioni del settore energetico, grazie al ridotto ricorso al carbone e alla quota crescente di energia prodotta attraverso fonti rinnovabili.

A confronto del 1990, l’impatto carbonico dell’economia europea si è dimezzato: per ogni euro generato, si registrano 277 grammi di CO2 a fronte dei 582 grammi di inizio periodo. Hanno contribuito al positivo andamento le politiche ambientali adottate dai singoli Paesi e le migliorie adottate in termini di efficientamento energetico, nonché la progressiva trasformazione dell’economia europea da manifatturiera a terziaria e il susseguirsi di inverni particolarmente miti. 

Significative riduzioni hanno interessato il settore industriale e le emissioni domestiche. Il settore dei trasporti si segnala, d’altro canto, quale principale anomalia negativa a causa del costante aumento della domanda, che ha in parte vanificato gli effetti delle politiche ambientali che hanno interessato il comparto; i dati 2018 registrano tuttavia l’arresto di una crescita di emissioni che perdurava da quattro anni.

Per approfondire: il comunicato dell’Agenzia europea dell’ambiente, il report di marzo sulle emissioni nell’UE

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