Lunedì 4 novembre – Giornata europea per la parità retributiva

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Si celebra oggi, lunedì 4 novembre, la Giornata europea per la parità retributiva: secondo le più recenti statistiche, a partire da tale data e sino al termine dell’anno le donne cessano simbolicamente di essere retribuite, a parità di mansione, rispetto ai colleghi uomini.

Attualmente, le donne percepiscono retribuzioni inferiori del 16% rispetto a quelle degli uomini: un divario elevato e tutt’ora inaccettabile, seppur in lieve miglioramento rispetto al 16,2% dello scorso anno.

Tra le cause principali di detto divario, lo squilibrio nei rapporti domestici che assegna alle donne un ruolo prevalente nella cura dei familiari, spingendole verso impieghi part-time o in settori a bassa redditività, nonché il fenomeno del cosiddetto “soffitto di cristallo”, ossia il complesso di impedimenti di natura socio-culturale che preclude alle donne (e ad altre categorie vittime di discriminazione) i meritati avanzamenti di carriera.

Per porre fine a questo fenomeno, la Commissione europea ha adottato nel 2014 una raccomandazione sul potenziamento del principio della parità retributiva tra donne e uomini tramite la trasparenza, la cui attuazione si è rivelata tuttavia insufficiente rispetto agli obiettivi prefissati. A fronte di tale primo insuccesso, è stato avviato, a partire dal 2017, un piano d’azione per contrastare il divario retributivo di genere, nell’ambito del quale sono stati finanziati progetti di lotta agli stereotipi e di promozione della leadership femminile per un totale di 14,2 milioni di Euro. Dal 2019 la Commissione europea ha inoltre avviato una consultazione pubblica finalizzata a raccogliere informazioni circa il funzionamento e l’attuazione della normativa dell’Unione sulla parità retributiva.

Per approfondire: il comunicato della Commissione

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