L’UE alla COP26: nuovi obiettivi e partenariati per un’azione efficace sul clima

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Si è conclusa in questi giorni la COP26, ovvero la Conferenza delle Parti della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici a Glasgow, durante la quale l’Unione Europea ha sottoscritto importanti impegni per una lotta congiunta ai cambiamenti climatici.

  1. In primo luogo è stato annunciato da parte di Ursula von der Leyen un finanziamento di un miliardo di euro in materia di protezione delle foreste nel mondo, con gli obiettivi di proteggerle, ripristinarle e gestirle in modo sostenibile seguendo anche gli accordi di Parigi. Questo contributo europeo, che proviene dal bilancio UE, rientra nell’impegno globale per le foreste preso da oltre 100 paesi alla COP26 per un ammontare totale di 19,2 miliardi di Euro e con lo scopo di eliminare la deforestazione entro il 2030. Il contributo europeo sarà in gran parte orientato verso la protezione del bacino del Congo in modo da salvaguardare la seconda regione di foresta pluviale tropicale al mondo e i mezzi di sostentamento della popolazione locale.
  2. La Commissione Europea ha dato il via insieme al fondatore di Breakthrough Energy Catalyst Bill Gates e al Presidente della Banca europea per gli investimenti Werner Hoyer a un partenariato per nuovi importanti investimenti nel settore delle tecnologie per il clima che dovrebbe mobilitare, tra il 2022 e il 2026 fino a 820 milioni di Euro.  L’obiettivo è accelerare la diffusione e il commercializzare di tecnologie innovative che concorrano alla realizzazione delle ambizioni del Green Deal europeo e al conseguimento degli obiettivi climatici dell’UE per il 2030. I finanziamenti deriveranno sia da enti pubblici che privati e verteranno su una serie di progetti nei settori dell’idrogeno pulito, dei carburanti sostenibili per l’aviazione, della captazione diretta dall’aria e dello stoccaggio di energia di lunga durata.
  3. L’Unione Europea insieme agli Stati Uniti ha lanciato l’Impegno Globale sul Metano (Global Methane Pledge), a cui hanno aderito più di 100 Paesi rappresentanti il 70% dell’economia globale. Al fine di fermare a 1,5 °C il surriscaldamento globale, l’iniziativa ha come obiettivo le riduzioni delle emissioni di metano del 30% entro il 2030, tenendo presente che il metano è il secondo idrocarburo più inquinante e pericoloso al mondo. Purtroppo i tre maggiori emettitori di metano, Cina, Russia e India, non hanno firmato l’impegno.  Inoltre, il programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP), con il sostegno dell’Unione Europea ha lanciato, durante il G20 del maggio scorso e in vista della COP 26, l’Osservatorio Internazionale delle Emissioni di Metano (IMEO). L’Osservatorio porterà a un livello completamente nuovo i dati  sulle emissioni di metano, garantendo pubblica trasparenza e fornendo a Governi e aziende tutte le informazioni necessarie per l’adozione di misure di riduzione e mitigazione delle emissioni.
  4. I governi di Francia, Germania, Gran Bretagna, Stati Uniti e Sudafrica, insieme all’UE, hanno annunciato un nuovo Partenariato a lungo termine di Transizione Energetica che sostenga la decarbonizzazione in Sudafrica. L’impegno globale finanziario previsto per la prima fase è di 8,5 miliardi di dollari.
  5. Infine, la Commissione europea ha annunciato un finanziamento supplementare da 100 milioni di Euro per il Fondo di adattamento ai cambiamenti climatici e per sostenere i Paesi in via di sviluppo. L’Unione Europea e gli Stati membri confermano in tal modo la loro posizione di principali fornitori, a livello mondiale, di finanziamenti pubblici per il clima, con impegni per 23,39 miliardi di Euro nel solo 2020.

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