Il Consiglio dell’Unione Europea, organo che rappresenta i 27 Governi nazionali dell’UE, “gravemente preoccupato che l’orientamento sessuale e l’identità di genere continuino ad essere utilizzati per giustificare gravi violazioni dei diritti umani” aggiorna la strategia per combattere le discriminazioni nei confronti delle persone LGTBI (lesbian, gay, bisexual, transgender and intersex persons) che ”costituiscono un gruppo vulnerabile, vittima di persecuzione, discriminazione, bullismo e maltrattamenti” le cui conseguenze ”comportano un aumento della povertà tra le persone LGBTI”.
Le linee guida vogliono ”fornire ai dirigenti delle istituzioni europee e degli Stati membri, linee guida operative da usare nei contatti con i paesi terzi e con le organizzazioni internazionali e della società civile” affinchè l’UE possa contrastare attivamente le limitazioni imposte a gay, lesbiche e transgender.