L’emergenza COVID-19 e l’agroalimentare europeo

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I provvedimenti di sostegno al settore adottati dalla Commissione Europea

Tra le misure adottate dalla Commissione Europea per far fronte alle difficoltà causate dall’epidemia di COVID-19 al tessuto socio-economico europeo, non sono mancati i provvedimenti a sostegno del settore agroalimentare, in particolar modo nei Paesi più colpiti (Italia in primis).

La Commissione ha infatti adottato un pacchetto di disposizioni mirato a rafforzare la capacità del settore, impegnato a mantenere costante, anche in condizioni di emergenza, la produzione e l’afflusso di generi alimentari nei Paesi dell’Unione.

Il tetto massimo previsto per gli aiuti di Stato è stato aumentato a 100.000 Euro per le aziende agricole e 800.000 Euro per le imprese di trasformazione e commercializzazione alimentare; è stato inoltre aumentato il massimale per gli aiuti cd. “de minimis” – disposizioni nazionali supplementari erogabili senza previa autorizzazione della Commissione – portato a 20.000 Euro ulteriormente aumentabili a 25.000 Euro in specifici casi.

In Italia, inoltre, le scadenze per le domande di pagamento relative alla Politica Agricola Comune (PAC) sono state prorogate di un mese – sino al 15 giugno 2020 – allo scopo di garantire maggiore flessibilità nell’adempimento degli oneri burocratici; è attualmente allo studio l’estensione della misura agli altri Paesi UE.

Infine, è in corso di realizzazione l’individuazione di specifiche “corsie verdi” finalizzate a facilitare la circolazione di beni essenziali – tra cui i prodotti agroalimentari -, riducendo a 15 minuti la durata di eventuali controlli alle frontiere interne.

Per approfondire: il comunicato della Commissione

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