Le prospettive della politica migratoria dell’UE

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Dopo l’annuncio dello scorso 4 maggio la Commissione Europea torna ad occuparsi di migrazioni indicando nella cooperazione con i Paesi terzi e nella solidarietà   ai Paesi più esposti alle pressioni migratorie le linee prioritarie dell’azione europea.
«L’Europa dipenderà   sempre più dalla migrazione di manodopera, per questo occorre cogliere il potenziale offerto dai Paesi nordafricani, con beneficio reciproco, e semplificare gli spostamenti di studenti, ricercatori e uomini d’affari» ha dichiarato Cecilia Malmstrà ¶m, commissario per la Giustizia e gli affari interni, presentando le proposte odierne. Nell’occasione ha sostenuto anche la necessità   di «aprire nuove vie legali per l’Europa» attraverso la cooperazione con i «nostri vicini del sud» e attraverso regole chiare che garantiscano condizioni di circolazione sicure.
«Dobbiamo fare in modo – ha proseguito Malmstrà ¶m – che chi voglia possa recarsi nell’Unione Europea più facilmente», ribadendo la necessità   di una maggiore liberalizzazione dei visti e, al tempo stesso, di una corretta applicazione degli accordi di liberalizzazione, tale da «rafforzare la fiducia degli Stati membri» e da permettere l’aumento dei regimi di esenzione dal visto.
Del pacchetto presentato oggi fanno parte: la Comunicazione intitolata «Dialogo con i Paesi del Sud del Mediterraneo per la migrazione, la mobilità   e la sicurezza», la Relazione annuale 2010 su immigrazione e asilo e una proposta di modifica del regolamento dei visti (CE 539/2001).
La Comunicazione «Dialogo con i Paesi del Sud del Mediterraneo per la migrazione, la mobilità   e la sicurezza» contiene proposte relative al dialoghi bilaterali sui vari aspetti delle migrazioni, a «partenariati per la mobilità  » e a cooperazioni strutturate che incentivino da un lato lo sviluppo dei Paesi di origine e dall’altro l’ingresso negli Stati membri di manodopera che colmi le carenze dei mercati del lavoro. Non viene trascurato dalla Comunicazione il contrasto delle migrazioni irregolari e il rimpatrio dei migranti illegalmente presenti nell’UE: rispetto a queste questioni la Commissione chiede ai Paesi partner di fornire garanzie e assumere responsabilità  . Tavoli di dialogo sono già   stati aperti con Tunisia ed Egitto, altri Paesi saranno coinvolti nel prossimo futuro.
La Relazione annuale 2010 su immigrazione e asilo evidenzia gli sviluppi principali conseguiti in tema di immigrazione, citando in particolare gli interventi dell’Agenzia per il controllo delle frontiere, Frontex, e delle polizie nazionali (soprattutto quella greca). Il documento contiene, inoltre, raccomandazioni politiche sul controllo di frontiera, sulla prevenzione delle migrazioni irregolari, sullo sviluppo di un sistema comune di asilo, sull’integrazione i cittadini di Paesi terzi e sullo sviluppo della dimensione esterna della politica dell’UE.
Infine la citata proposta di modifica del regolamento sui visti prevede il superamento dell’attuale complessa procedure di abolizione o introduzione di un obbligo di visto a favore di un regime di sostanziale liberalizzazione mitigato da una clausola di salvaguardia da applicare rapidamente in casi eccezionali, quale ad esempio «l’arrivo massiccio di migranti irregolari o richiedenti asilo le cui domande non siano fondate».
Le proposte presentate oggi saranno discusse dal Consiglio Giustizia e affari interni del 19 giugno e dal Consiglio Europeo del 24 giugno.


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1 COMMENTO

  1. Ancora una volta il vostro servizio mette in evidenza la distanza tra i contenuti della Comunicazione della Malmstrom e quanto è stato riportato dalle Agenzie di stampa e quindi dai giornali televisivi, web e cartacei.
    E’un problema cruciale per la democrazia.
    Mi piacerebbe avere un confronto con voi su quali piste poter lavorare, come organizzazioni della società  civile, per contrastare questa piaga della disinformazione.
    Grazie per il vostro servizio. Cordialmente
    Germano Garatto

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