Le preoccupazioni del CESE sul nuovo patto su migrazione e asilo

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Durante la sessione plenaria del 25 febbraio scorso, Il Comitato economico e sociale europeo (CESE) ha espresso il suo parere sul nuovo Patto sulla migrazione e l’asilo, presentato dalla Commissione nel novembre 2020. Benché accolto favorevolmente nell’insieme, il CESE ha espresso preoccupazioni legate alla fattibilità di alcune proposte e alla creazione di una strategia comune dell’UE in materia.

Secondo il CESE infatti il nuovo patto rischia di non riuscire a garantire un trattamento equo ed efficiente delle domande di asilo, che dovrebbero essere ripartite equamente tra gli Stati membri, in modo da velocizzare l’eventuale concessione della protezione internazionale ai migranti che si trovano alle frontiere.

Al contrario, il meccanismo di solidarietà proposto, continuerà a gravare sui paesi di primo ingresso, dal momento che si basa su un  sistema volontario di solidarietà che permette agli Stati membri di decidere o meno se partecipare alla ricollocazione o al rimpatrio sponsorizzato degli immigrati irregolari.

Tale sistema rischia dunque di trasformare paesi di primo ingresso in grandi centri di pre-partenza o di detenzione, accrescendo le probabilità di violazioni dei diritti umani.

Dimitris, relatore per la parte sulla gestione dell’asilo, non è totalmente soddisfatto del nuovo patto e sostiene che gli obblighi di solidarietà degli Stati di primo ingresso siano sproporzionati, anche a causa del fatto che le procedure di frontiera non forniscono garanzie per il trasferimento. Chiede che la solidarietà, nella forma della ricollocazione, non debba essere volontaria, ma automatica, obbligatoria e vincolante.

Anche il relatoreper il parere sulle procedure di asilo Gkofas si dice scontento sul contenuto del patto, in quanto i nuovi regolamenti graveranno sugli Stati membri dell’Europa meridionale e ciò li costringerà, fra l’altro, a respingere molte domande di asilo per evitare eccessivi affollamenti in condizioni disumane.

Il CESE ha preso in esame tutte le proposte legislative previste nel nuovo Patto, in particolare il regolamento sulla gestione dell’asilo e della migrazione nonché  la proposta sulle situazioni di crisi migratoria e di forza maggiore. Oltre a quelle già citate, ha in particolare attirato l’attenzione sugli aspetti problematici posti da alcune di esse, fra le quali il rimpatrio e la collaborazione dei Paesi d’origine o di transito, le nuove procedure di frontiera legate alla tutela del diritto delle persone di chiedere asilo e alle modalità e ai luoghi in cui verranno trattenute le persone.

Per approfondire: il comunicato del Comitato economico e sociale europeo

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