La piaga della deprivazione abitativa: il CESE chiede una strategia europea globale contro il fenomeno

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Il Comitato economico e sociale europeo (CESE) chiede all’UE di mettere in campo una strategia europea globale contro la deprivazione abitativa e auspica che i singoli Stati membri mettano in campo politiche nazionale efficaci per ridurre in maniera sostanziale quella che è attualmente una delle forme più gravi di esclusione sociale. Infatti ogni notte quasi 900.000 persone dormono per strada o in un ricovero, numero che è raddoppiato negli ultimi 15 anni.

Il CESE auspica una strategia che integri la piattaforma europea per la lotta contro la mancanza di una fissa dimora (EPOCH) e permetta di includere le politiche nazionali in materia nel semestre europeo, inoltre il CESE ha chiesto che questo argomento rimanga una priorità sia nell’imminenza delle prossime elezioni politiche europee, sia dopo di esse. L’approccio suggerito dal CESE vede una promozione attiva dell’applicazione del principio “Prima la casa” che prevede che l’alloggio fornito non sia solo inteso come un rifugio per la notte, ma come strumento di reinserimento sociale a lungo termine, prescindendo dal fatto che il beneficiario dimostri di seguire un percorso di sviluppo personale o accetti un sostegno di altro tipo.

L’approccio proposto dal CESE trova riscontro nella Dichiarazione di Lisbona del 2021 firmata dai 27 Stati membri, che si sono impegnati a porre fine a questo fenomeno entro il 2030. Tuttavia, per ora, il solo paese che è riuscito a ridurre in misura sostanziale la deprivazione abitativa è la Finlandia.

Per saperne di più: il comunicato del CESE

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