La fame colpisce oltre un miliardo di persone

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La crisi economico-finanziaria globale, tra le sue varie conseguenze, ha portato per la prima volta nella storia umana il numero delle persone sottoalimentate a superare il miliardo, secondo la Food and Agriculture Organization (FAO) delle Nazioni Unite.
L’organizzazione stima infatti in 1,02 miliardi le persone che quotidianamente soffrono la fame, con stime riviste al rialzo e oltre 100 milioni in più rispetto all’anno precedente. Per circa un sesto della popolazione mondiale, dunque, la crisi con le sue riduzioni dei redditi, l’aumento della disoccupazione e il minor accesso al cibo ha accresciuto i problemi alimentari in molte regioni mondiali, soprattutto in Asia e Pacifico (circa 642 milioni), Africa Subsahariana (265 milioni), America Latina e Caraibi (53 milioni), Medio Oriente e Nord Africa (42 milioni); nei Paesi sviluppati si stimano invece circa 15 milioni di persone sottoalimentate.
La crisi economica ha fatto seguito a quelle alimentare ed energetica del periodo 2006-2008. Mentre perಠi prezzi alimentari sui mercati internazionali sono diminuiti nel corso degli ultimi mesi, i prezzi interni nei Paesi in via di sviluppo sono scesi molto più lentamente, rimanendo più alti in media del 24% in termini reali alla fine del 2008 rispetto al 2006. «Per i consumatori poveri, che spendono fino al 60% del loro reddito in beni di prima necessità  , ciಠimplica una notevole riduzione nel loro effettivo potere d’acquisto» commenta la FAO. Inoltre, i prezzi dei generi alimentari di base, sebbene siano diminuiti, restano ancora più alti del 24% rispetto al 2006 e del 33% rispetto al 2005.
«Questa silenziosa crisi alimentare costituisce un serio rischio per la pace e la sicurezza nel mondo. Abbiamo urgentemente bisogno di creare un largo consenso riguardo al totale e rapido sradicamento della fame nel mondo ed intraprendere le azioni necessarie ad ottenerlo» ha dichiarato il direttore generale della FAO, Jacques Diouf.
Osservando come la maggioranza dei poveri e degli affamati nel mondo sia costituita dai piccoli contadini dei Paesi in via di sviluppo, i quali perಠ«hanno il potenziale non solo per garantirsi la propria sussistenza ma anche per accrescere la sicurezza alimentare e stimolare una più vasta crescita economica», la FAO chiede che le nazioni povere siano dotate degli strumenti economici e politici necessari a stimolare la produzione e la produttività   del loro settore agricolo. «Gli investimenti in agricoltura devono aumentare, perchè per la maggioranza dei Paesi poveri un settore agricolo in buone condizioni è essenziale per combattere i problemi della fame e della povertà  , ed è un pre-requisito indispensabile per la crescita economica generale» ha sottolineato Diouf.

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