Il Dispositivo di Ripresa e Resilienza ha permesso maggiori investimenti nel campo sociale. I relativi Piani Nazionali di Ripresa e Resilienza (PNRR) degli Stati membri rappresentano gli strumenti chiave per promuovere l’equità, la sostenibilità e l’inclusività e per favorire la coesione sociale e territoriale.
Durante il convegno tenutosi a Bruxelles l’8 novembre scorso, organizzato dal Comitato Economico e Sociale Europeo (CESE), dedicato alla dimensione sociale dei PNRR, i partecipanti hanno messo in evidenza le lacune di tali piani, come la disomogeneità degli investimenti nei programmi sociali nei diversi Stati membri, l’insufficiente consultazione delle parti sociali e una notevole mancanza di attenzione alla dimensione di genere.
La vicepresidente del Parlamento europeo, Evelyn Regner, ha, ad esempio, evidenziato questo aspetto, sottolineando come, nei Paesi membri in cui manca un adeguato coinvolgimento delle parti sociali nel processo di formulazione dei programmi, l’attenzione alle questioni di genere sia spesso molto fragile e non adeguatamente presa in considerazione.
Durante la sessione, i partecipanti hanno inoltre rilevato come la questione della dimensione di genere non sia stata adeguatamente presa in considerazione nello stesso Dispositivo di Ripresa e Resilienza, conformemente alla strategia dell’UE in merito. Il Presidente del CESE ha richiesto al riguardo che i Programmi sociali finanziati dall’UE tengano maggiormente conto di altri aspetti importanti per la riduzione del divario di genere, quali l’alloggio, l’istruzione e la formazione professionale, in linea con il Pilastro europeo dei diritti sociali.
Tuttavia, durante la discussione è anche emerso come alcuni progetti in corso di realizzazione negli Stati Membri potrebbero contribuire a migliorare a lungo termine il divario sul versante
dell’uguaglianza di genere.
Per saperne di più The gender dimension in National Recovery and Resilience Plans has not been properly addressed