La Commissione lancia 12 nuove azioni per i cittadini EU

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Nonostante siano trascorsi vent’anni dal Trattato di Maastricht, che sancisce i  diritti legati alla cittadinanza dell’Unione, ancora oggi i cittadini europei incontrano quotidianamente ostacoli al pieno esercizio dei loro diritti.

È quanto emerge da una vasta consultazione pubblica sulla cittadinanza dell’UE (IP/12/461) a cui hanno preso parte 12.000 cittadini, fornendo numerosi esempi di ostacoli burocratici all’esercizio del diritto alla libera circolazione.

Inoltre due recenti sondaggi Eurobarometro, uno sulla cittadinanza (IP/13/119) e uno sui diritti elettorali (IP/13/215), insieme alle numerosissime domande sui diritti UE rivolte dai cittadini al servizio d’informazione Europe Directad e ai politici nazionali e europei, indicano quanto sia urgente una risposta della Commissione a queste problematiche.

Con la pubblicazione della Relazione 2013 sulla cittadinanza dell’Unione, avvenuta l’8 maggio, la Commissione lancia un nuovo pacchetto di 12 azioni concrete per aiutare i cittadini europei, facilitando la ricerca di un lavoro e la formazione attraverso la riduzione delle pratiche burocratiche  per chi vive e viaggia nell’Unione, eliminando gli ostacoli al commercio transfrontaliero e favorendo una partecipazione attiva alla vita democratica.

Queste le 12 nuove azioni che la Relazione 2013 sulla cittadinanza dell’Unione propone in sei ambiti diversi, per rafforzare i diritti dei cittadini:

  1. rimuovere gli ostacoli per lavoratori, studenti e tirocinanti UE;
  2. ridurre la burocrazia negli Stati membri;
  3. tutelare i più vulnerabili all’interno dell’Unione;
  4. eliminare gli ostacoli agli acquisti nell’Unione;
  5. promuovere la diffusione di informazioni accessibili e mirate sull’Unione;
  6. potenziare la partecipazione dei cittadini al processo democratico.

La Relazione sulla cittadinanza dell’Unione, elemento di punta dell’Anno europeo dei cittadini 2013, restituisce inoltre un bilancio dei progressi compiuti dalla prima relazione del 2010 (IP/10/1390 e MEMO/10/525) e rende conto delle azioni intraprese dalla Commissione per realizzare le 25 azioni annunciate a ottobre 2010, individuando i rimanenti ostacoli al pieno esercizio dei diritti dei cittadini UE.

Oltre alla Relazione sulla cittadinanza, la Commissione ha  pubblicato l’ultimo report sull’applicazione della Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea (IP/13/411 e MEMO/13/411) e una relazione sui progressi realizzati nell’attuazione dei diritti dei cittadini UE, come la libera circolazione, i diritti politici o la protezione consolare, e della lotta contro la discriminazione basata sulla nazionalità.

Viviane Reding, Vicepresidente e Commissaria per la giustizia, i diritti fondamentali e la cittadinanza ha così commentato la pubblicazione della Relazione: “La cittadinanza dell’Unione è il fiore all’occhiello dell’integrazione europea e rappresenta, per l’Unione politica, quello che l’euro rappresenta per l’Unione economica e monetaria. La relazione sulla cittadinanza che pubblichiamo oggi dà centralità ai cittadini dell’Unione”.

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1 COMMENTO

  1. La cittadinanza europea è stato un grande passo avanti nel processo di integrazione europeo: nel 1992 si sono poste le basi, ma si rende necessario tutt’oggi concretizzare e rafforzare sempre più, al passo con le nuove esigenze della società, questo concetto. E indubbiamente le relazioni della Commissione, come questa del 2013, pubblicata nell’anno europeo dei cittadini, pone elementi di base utili per incrementare la vera partecipazione democratica dei cittadini.
    I nostri diritti derivanti dall’istituzione della cittadinanza europea sono molti ad esempio in tema di libera circolazione, di protezione diplomatica e consolare all’estero, di ricorrere al mediatore europeo per avere una tutela non giurisdizionale da casi di cattiva amministrazione, di avere elettorato attivo e passivo nelle elezioni comunali e del PE nello stato non di cittadinanza, di proporre petizioni. Questi sono i punti di partenza per porre le basi di una attiva partecipazione di noi tutti. Ma i diritti devono essere anche praticati, solo così ci permettono di raggiungere un maggior grado di LIBERTÀ. Tornando alla Relazione 2013 della Commissione credo che l’idea di un documento europeo unico sia un ottimo strumento per rafforzare l’idea che noi cittadini degli Stati Membri siamo anche cittadini di una grande patria: l’Europa.

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