La Commissione europea presenta le previsioni economiche d’autunno

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La Commissione europea ha presentato le previsioni economiche d’autunno e i dati che ne emergono paiono confortanti. A fronte di una caduta del prezzo del petrolio, di politiche monetarie favorevoli, di una relativa debolezza esterna del valore dell’Euro e, in alcuni Paesi, dell’impatto positivo delle riforme strutturali, la ripresa economica nell’Area Euro e nell’intera Unione Europea continua, seppur debolmente, per il terzo anno consecutivo.

Nel complesso, le previsioni di crescita del PIL per l’Area Euro si attestano all’1,6% nel 2015, dato che aumenterà all’1,8% nel 2016 e all’1,9% nel 2017. Per l’intera Unione Europea, il PIL di quest’anno segnerà un +1,9%, dato destinato a crescere sino al 2,1% nel 2017.

Nel 2015, il rapporto deficit/PIL dell’Area Euro dovrebbe scendere sino al 2,0%, dato che nel 2017 si assesterà all’1,5%. Le aspettative riguardanti le politiche di bilancio rimangono largamente neutrali. Le previsioni sul rapporto debito/PIL dell’Area Euro sono di una costante diminuzione dal 94,5% del 2014 al 91,3% nel 2017.

Valdis Dombrovskis, commissario per l’Euro e il dialogo sociale, ha affermato che «le previsioni economiche mostrano che l’economia dell’Area Euro continua nel suo processo di ripresa moderata. Essa ha mostrato resilienza agli sviluppi esterni, quale il rallentamento nei commerci globali, e questo è incoraggiante».

Pierre Moscovici, commissario per gli Affari economici e finanziari, ha aggiunto che «guardando al 2016, possiamo vedere la crescita economica e la diminuzione dei tassi di disoccupazione e di deficit fiscale. In ogni caso, rimangono ancora molte sfide da affrontare: investimenti insufficienti, strutture economiche che impediscono la crescita e livelli persistenti di debito pubblico e privato».

Queste previsioni tengono in considerazione tutti i fattori e dati disponibili, incluse le ipotesi riguardanti le politiche dei governi, fino al 22 ottobre 2015. La Commissione europea comunicherà le sue prossime previsioni economiche nel febbraio 2016.

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