Come ampiamente previsto, nelle ore in cui giungeva all’ONU il Rapporto della troika di mediazione sullo status del Kosovo le autorità di Pristina hanno annunciano che la proclamazione d’indipendenza del Kosovo dalla Serbia avverrà «molto prima del prossimo maggio», mentre l’UE è ancora divisa e la Russia ammonisce sulle possibili conseguenze.
I rappresentanti politici della maggioranza albanese del Kosovo hanno infatti reso noto di aver avviato trattative con «i Paesi amici», per avere un consenso internazionale, e che inizieranno presto il percorso verso la dichiarazione unilaterale di indipendenza dell’attuale provincia serba.
Le autorità serbe hanno risposto confermando la loro totale contrarietà a un simile esito e dichiarando che non intendono «mercanteggiare» l’indipendenza del Kosovo con l’ingresso della Serbia nell’UE.
Dal canto suo l’UE, nonostante gli annunci di unità sulla questione kosovara, in realtà sta cercando di trovare una posizione comune tra i 27 Stati membri, con Grecia, Slovacchia, Spagna e Cipro tra i più restii a riconoscere un’eventuale dichiarazione unilaterale d’indipendenza, mentre dà la propria disponibilità a inviare missioni civili e/o militari per salvaguardare la pace nella regione se l’ONU glielo chiedesse esplicitamente.
La Russia conferma invece la sua posizione contraria all’indipendenza del Kosovo, rendendo noto con il ministro degli Esteri Serghei Lavrov che: «Chi appoggia l’indipendenza del Kosovo pensi con estrema attenzione alle conseguenze, perchà© in tal caso quegli stessi Paesi violerebbero il diritto internazionale e noi una violazione del genere non la sosterremo. Provocherebbe una reazione a catena, nei Balcani e in altre parti del mondo».