Juncker si congeda dal parlamento

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Il 22 giugno scorso, nel suo discorso di congedo dalla presidenza di turno dell’Unione di fronte al Parlamento Europeo, Jean-Claude Juncker, ha esposto la sua visione sul drammatico passaggio politico ed istituzionale consumatosi a Bruxelles: la crisi dell’Europa è profonda e le responsabilità   di questa generazione di dirigenti sono grandi. E’ importante che lo shock costituzionale si trasformi nell’occasione per un dibattito profondo che investa non soltanto il trattato ma anche «l’ambizione europea» e che si trasformi in dialogo fra coloro che desiderano uno spazio di libero scambio in Europa ma ritengono che il processo di integrazione sia al suo limite di avanzamento e coloro che auspicano che l’integrazione europea prosegua investendo in misura crescente il piano politico e sociale, ed è importante che sul futuro bilancio si trovi un accordo. A questo proposito Juncker ha descritto nel dettaglio le cifre della sua ultima proposta di compromesso che avrebbe portato ad un incremento continuo degli investimenti sulle politiche «orientate al futuro» ed in particolare sugli obiettivi di Lisbona.
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