Integrazione dei migranti: la Commissione europea e l’OCSE pubblicano una relazione per aiutare le autorità locali, regionali e nazionali

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La relazione evidenzia 12 punti chiave ai quali i decisori politici potranno fare riferimento

La Commissione europea e l’OCSE hanno recentemente pubblicato una relazione che elenca gli ostacoli principali per l’integrazione dei migranti e propone raccomandazioni politiche concrete in merito a tale questione.

Riunendo le migliori pratiche attualmente in corso nelle più grandi città europee, come Amsterdam, Atene, Berlino, Parigi e Roma, questa relazione pone in evidenza 12 punti chiave ai quali potranno fare riferimento i decisori politici e i professionisti a livello locale, regionale e nazionale nel momento in cui dovranno concepire e attuare i propri programmi di integrazione locale.

Le raccomandazioni si concentrano su settori strategici come la sanità, l’impiego, l’alloggiamento e l’educazione, e insistono su un migliore adeguamento tra le competenze dei migranti e i bisogni dei mercati del lavoro locali e la creazione di spazi condivisi affinché le comunità possano incontrarsi e formare connessioni tra loro.

La relazione analizza la situazione dei migranti nei paesi dell’OCSE: i luoghi di insediamento, l’efficienza dei processi di integrazione e gli ostacoli con cui sono chiamati a confrontarsi, ad esempio per accedere ai mercati del lavoro locali. Essa propone egualmente soluzioni per superare la frammentazione delle politiche nazionali di integrazione e incoraggiare una coordinazione maggiore a tutti i livelli, dal nazionale al locale.

La relazione sottolinea, inoltre, la necessità di assicurare un miglior monitoraggio e conclude che quest’ultimo si realizzerà soltanto con un coinvolgimento maggiore delle ONG, dei partner privati e dei migranti stessi, attraverso strumenti valutativi e inchieste. Infine, la relazione descrive come migliorare l’accesso alle risorse finanziarie, come i fondi dell’Unione Europea, per l’elaborazione di programmi di integrazione.

Dimitris Avramopoulos, commissario per le Migrazioni, gli affari interni e la cittadinanza, ha affermato che, dopo «i flussi record di rifugiati che l’Europa ha conosciuto nel 2015 e nel 2016 e gli sforzi che si sono compiuti per far diminuire il numero dei nuovi arrivi irregolari, è venuto il tempo di interessarci collettivamente all’integrazione effettiva nelle nostre società di coloro i quali beneficiano di una protezione. È nell’interesse di tutti che le persone che hanno il diritto di restare ricevano un sostegno per la propria integrazione. Tutto ciò andrà a beneficio sia della coesione sociale sia della competitività economica».

 

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