L’innovazione UE ha continuato a crescere anche se in modo differente nelle diverse zone geografiche. L’industria risulta innovativa, ma in ritardo rispetto ai leader mondiali dell’innovazione (Corea e Giappone, mentre la Cina ha avuto i progressi più rapidi).
Il quadro europeo di valutazione dell’innovazione del 2017, accompagnato dal quadro regionale di valutazione dell’innovazione, evidenzia i dati seguenti:
_la Svezia è ancora il leader dell’innovazione nell’UE, seguita da Danimarca, Finlandia, Paesi Bassi, Regno Unito e Germania;
_i leader dell’UE per settore specifico di innovazione sono: Danimarca: risorse umane e ambiente favorevole all’innovazione; Lussemburgo: sistemi di ricerca attrattivi e patrimonio intellettuale; Finlandia: finanziamenti e sostegno; Germania: investimenti delle imprese; Irlanda: innovazione nelle PMI e ripercussioni sull’occupazione; Belgio: reti e collaborazione nel campo dell’innovazione; Regno Unito: effetti sulle vendite;
_anche in paesi a innovazione moderata esistono poli innovativi regionali: Praga nella Repubblica ceca, Bratislava in Slovacchia e i Paesi baschi in Spagna;
_gli ambiti in cui il rendimento innovativo è progredito maggiormente sono le co-pubblicazioni internazionali, la diffusione della banda larga, il numero di laureati e dottorati di ricerca e la formazione nel campo delle TIC;
_gli investimenti in capitali di rischio e la quota di PMI che introducono innovazioni sono in forte diminuzione;
_nel corso dei prossimi due anni il rendimento innovativo, secondo le previsioni, dovrebbe aumentare del 2%.
Tra il 2010 e il 2016 l’innovazione in Italia il tasso di innovazione è diminuito dello 0.2% ed è tuttora inferiore alla media UE.